Luxuria: “Marino troppo favorevole alle questioni dei gay. Tronca espressione del Vaticano”
A cura di
Francesco Sansone
Grafica di
Giovanni Trapani
Intervenuta
a Radio Cusano Campus durante l’ECG Regione condotto da Roberto Arduini e
Andrea Di Ciancio, la conduttrice de L’isola di Adamo ed Eva, Vladimir Luxuria
ha commentato l’insediamento del commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca
a Roma in sostituzione di Ignazio Marino.
A nulla, infatti, sono vale le insistenze dei romani scesi in piazza a invocare il suo ripensamento
e nemmeno il ritiro delle dimissioni che Marino ha presentato subito dopo. Il
PD gli ha voltato le spalle e Roma è rimasta senza un sindaco, e il massacro mediatico nei suoi confronti portato avanti da certi
giornali e da certi programmi tv è finito.
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A prendere
il suo posto è arrivato, appunto, Tronca e, durante il suo intervento alla
radio, Luxuria di lui ha detto: “Più che un
commissario mi pare un becchino. Quando l’ho visto ho pensato che ci avessero
mandato un becchino. Con quella sua faccia, come prima uscita pubblica è andato
al Verano, dove più che impiegarsi al Papa si è proprio inchinato. Io non sono
maliziosa, ma ragionandoci mi dico che questo Tronca guarda caso è quel
prefetto di Milano che si era opposto in maniera molto vivace, proprio da
soldatino eseguendo gli ordini di Alfano, contro la trascrizione dei matrimoni
fatti da Pisapia. Allora, il dream team di Renzi lo scegliesse direttamente il
Vaticano, perché sinceramente facciamo prima. Tronca è espressione del
Vaticano. […] Roma ha bisogno di un Sindaco eletto dal popolo. Questa storia di
Tronca mi ricorda l’arrivo di Monti, quando il Vaticano si era incavolato per i
bunga bunga di Berlusconi e ha voluto uno sobrio come Monti. Marino era troppo
favorevole alle questioni dei gay, partecipava ai gay pride, così hanno deciso
di chiamare Tronca, a portare un po’ di Milano in questa città”.
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Nel
suo intervento, Luxuria ha speso due parole anche sull’episodio che
ha visto coinvolto il presidente della FGIC, Carlo Tavecchio per le sue parole
razziste e omofobe: “È chiaro che uno che dice queste cose non può ricoprire
quel ruolo. Non sono state battute da bar, ne ha parlato con un giornalista.
Oltre a essere omofobo, antisemita, misogino e un po’ razzista è anche un po’
razzista. Ma mi chiedo: come mai quello stesso giornalista quando ha
intervistato Belloli lo ha subito reso pubblico mentre a proposito di
dichiarazioni così importanti si è aspettato il Corriere della Sera? Qua
secondo me c’è qualcosa che puzza, qualcosa che non quadra.”.
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