"Ho smesso di amare anche me stessa, e non ho più ricominciato." Loredana Bertè parla della sua vita.

A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
In occasione dell’uscita del suo libro autobiografico ‘Traslocando’ (edito da Rizzori), Loredana Bertè parla della sua vita a Silvi Nucini, in un’intervista per ‘Vanity Fair’.
Schietta e sincera come sempre, la cantante di brani indimenticabili come ‘Mi manchi’, ‘Non mi pento’, ‘Strade di fuoco’ , ‘Sei bellissima’ e ‘Dedicato’, ha tracciato un quadro di ciò che è stata la sua vita.
Dell’infanzia in famiglia afferma: “Era una vita d’inferno, senza la più piccola allegria, nemmeno gli auguri al compleanno. […] Nostro padre era un violento che massacrava di botte nostra madre, anche quando era incinta; uno che ha buttato mia sorella dal balcone per un brutto voto a scuola, e che, quando mamma non gliela dava, veniva in camera di noi bambine a masturbarsi guardando Mimì. Lei lo sentiva arrivare e mi diceva: chiudi gli occhi, fai finta di dormire. Io guardavo attraverso le ciglia e vedevo una cosa che non capivo: cosa facesse quest’uomo fermo ai piedi del mio letto, girato verso mia sorella. Mimì mi ha spiegato tutto dopo molto tempo”. 
Continua sotto...
Lo trovi qui  
Ovviamente la sorella Mia Martini non poteva mancare in questo tracciato di vita e la sua morte prematura rappresenta uno dei rimpianti più grandi di Loredana: “Io non mi sono più ripresa. Non è vero che il tempo cancella: è sempre ieri. Lei prima di morire mi ha telefonato e io non ho risposto. Poco prima aveva anche insistito per regalarmi un cellulare “così ti trovo”, diceva, ma io non l’ho voluto. Mi sono punita per questi errori che avrebbero potuto salvarle la vita. […] Mi sono chiesta: quali sono le cose che mi piacciono di più? Viaggiare e amare. Ho smesso di fare entrambe. Ho smesso di amare anche me stessa, e non ho più ricominciato. Per tre anni sono rimasta in casa a guardare il soffitto. Adesso aspetto solo che quello stronzo di mio padre muoia per prendere le ceneri di Mimì e spargerle nel mare di Bagnara Calabra”. 
   Continua sotto...
http://www.ibs.it/code/9788897309215/sansone-francesco/oltre-evidenza-racconti.html
Adesso anche in ebook qui 
L’altro rimpianto che porta nel cuore è il non aver avuto dei figli, soprattutto dal matrimonio con Björn Borg, uomo che, per la Bertè, era quello giusto per essere il padre dei suoi figli: “Sua madre diceva che i figli di Björn avrebbero dovuto avere sangue 100 per cento svedese, quindi io non potevo esserne la madre. Allora pensavo ancora che i figli si fanno in due e non l’ho mai imbrogliato, ho sempre preso la pillola. Ne avrei voluti quattro o cinque di bambini suoi.”
Per  concludere la cantante afferma che l’unica fonte di pace è la musica, soprattutto adesso che sta tornando nei negozi con un nuovo album di inediti prodotto da Fiorella Mannoia e che vede la collaborazione di diverse amiche artista, tra le quali Emma Marrone.