Il boss delle cerimonie potrebbe ospitare un matrimonio gay, parola del regista Raffaele Brunetti
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
C’è chi lo
guarda per prendere in giro le coppie di sposi che vi partecipano e chi perché spera,
un giorno, di poter festeggiare il proprio banchetto di nozze a La
Sonrisa, il Castello di Don Antonio
Polese. Qualunque sia la motivazione, ‘Il boss delle cerimonie’, il programma in onda da tre edizioni su Real time, è diventato un vero e
proprio fenomeno italiano esportato in ben 20 Paesi e di cui parlano in molti .
Raggiunto
da Tvblog, il regista della trasmissione, Raffaele
Brunetti ha parlato un po’ del futuro dello show più verace della tv
nostrana, affermando che, benché gli ascolti siano aumentati soprattutto nelle
ultime due puntate, ancora non è stato riconfermato per una quarta edizione.
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Tuttavia il motivo
per cui vi parlo del ‘Boss delle cerimonie’ non dipende da questo, ma da una
risposta che il regista ha dato in merito all’idea di ospitare una festa di
matrimonio gay:
“Beeeeeh, perché no. Il Boss ha fatto anche una dichiarazione a un settimanale in cui dice che è prontissimo a ospitare feste gay. Ma poi non sarebbe la prima volta: mi raccontavano di una coppia di fratelli diventati donna che si sono sposati proprio qui al Castello. E poi nella cultura napoletana la transessualità ha da sempre una grande importanza. Perché no, quindi. Io lo spero...”
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Sinceramente, non oso immaginare come potrebbe essere
rappresentato un matrimonio gay da Don Antonio,
e non per via della scrittura televisiva o per l'organizzazione offerta dal Castello,
luogo in cui sono stato per partecipare a due eventi troppo lunghi sebbene
lontani da quelli rappresentati in tv, ma, considerando il tipo di personaggi che
arrivano in tv, ho paura che potremmo assistere a una rivisitazione de ‘Il vizietto’, e questo è allarmante...
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