Sindaca leghista rischia l'espulsione per aver celebrato un'unione gay
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Secondo quanto sta avvenendo in queste ore a Treviso pare
che un buon sindaco non sia colui che attua le leggi dello Stato bensì chi segue
le regole del partito.
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Maria Scardalleto, sindaca di Oderzo, in provincia di
Treviso, rischia di essere espulsa dalla Lega Nord per aver celebrato lo scorso l’unione fra Pasquale Nigro e Andrea Sara, una coppia che
sta assieme da 11 anni.
Il suo gesto non è piaciuto al Carroccio che adesso sta
discutendo sul tipo di provvedimento da adottare contro la Scardalletto, come
spiega il segretario provinciale Dimitri Coin:
Continua sotto...
«Discuteremo nei prossimi giorni il provvedimento che
prenderemo nei suoi confronti. Siamo stanchi di persone che dopo essere state elette da noi vanno poi a sostenere le
tesi della sinistra.»
La sindaca, giustamente, ritiene di non aver fatto nulla per
meritare questo atteggiamento dal partito e si difende dicendo di non aver
fatto nulla di male:
Continua sotto...
«Non ho fatto nulla di male, non ha a che fare con il
partito le la politica. Io sono sempre stata coerente. È un contratto previsto per
legge. Sono contraria alle adozioni delle coppie omosessuali e lo dico con
convinzione, ma da sindaco ho applicato la legge.»
Non si diceva che la politica dovesse rappresentare il popolo? Non si diceva che i sindaci dovessero rispettare i diritti di tutti i cittadini? Prima la storia di Favria ora questo, dove si deve arrivare prima che la politica nazionale, interrompa il suo silenzio di fronte a tutto ciò?
Fonte: ilgazzettino.it
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