Luciana Littizzetto risponde al sindaco di Favria che non vuole celebrare unioni gay: «Deve applicare le leggi, anche se non le condivide»
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
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Vi avevamo parlato qualche giorno fa del sindaco di Favria, Serafino Ferrino, che si è rifiutato di civili fra persone dello stesso sesso, perché contro i suoi principi. Durante la puntata di ieri di Che tempo che fa, Luciana Littizzetto ha voluto dire la sua per rispondere al
sindaco.
Nello specifico il sindaco di Favria aveva dichiarato:
«Non me la sento di andare contro precisi dettami etici che
mi appartengono. Il matrimonio non è stato impedito ma non ho intenzione di
delegare nessuno. Questa legge è un errore e non vedo perché un sindaco debba
essere obbligato a rispettarla andando contro i propri principi etici.»
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Ed ecco la risposta dell'attrice e comica nel suo intervento nel programma di Fabio Fazio:
Continua sotto...
«Caro signor sindaco,
ci siamo fatti un mazzo così per fare questa legge sulle unioni civile, adesso
arriva lei e dice : “io non la voglio perché mi fa schifo. Non mi piace”, mal le
leggi dello stato si chiamano leggi dello stato perché riguardano tuuuutto lo
stato. Non mi risulta che Favria sia una regione a statuto speciale, una
monarchia e lui è il re di Favria. Caro
sindaco ha presente quella fascia tricolore che ha qua, di fianco? Non vuol
dire che l’hanno convocata in nazionale, vuol dire che deve applicare le leggi
e farle rispettare, anche se non le condivide. Anche perché potrebbe incorrere
nel reato di omissione e rifiuto di atto d’uffici da parte di pubblico
ufficiale. Alle leggi in Italia si oppone già la mafia, la camorra e la burocrazia,
non ci si metta pure lui. Nell’ordinamento giuridico italiano sono previsti tre
forme di obiezione di coscienza: il servizio militare, l’assistenza sanitari e
la sperimentazione sugli animali. Quindi tocca sposarli questi due, almeno che
non vengano in comune vestiti da cincillà.»
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