Nuova finta apertura del Papa verso la comunità LGBTQI: «La vita è la vita, ma il peccato è il peccato.»
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Papa Francesco ci
ha abituato ad uscite, lì per lì, di apertura verso la comunità
LGBT, salvo poi renderci conto, analizzando le sue parole, che non è così.
Questo atteggiamento di finta apertura si è verificato anche durante l’incontro
con i giornalisti sul volo di ritorno da Baku a Roma.
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Il pontefice è tornato nuovamente ad affrontare la questione
LGBT sostenendo che un ministro di Dio non deve allontanare i gay, ma “accompagnali”
verso Dio:
«Ho accompagnato nella
mia vita di sacerdote, vescovo e anche di Papa persone con tendenze e pratiche
omosessuali. – ha risposto il pontefice - Le ho avvicinate al Signore. E mai le ho abbandonate. Le persone si
devo accompagnare come le accompagna Gesù. Quando una persona con questa
condizione è davanti a Gesù, Gesù non la manda via perché è omosessuale.»
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Il Papa ha poi
continuato raccontando di aver ricevuto la lettera un uomo transessuale nella
quale gli spiegava la sua storia:
«L’anno scorso ho
ricevuto una lettera di uno spagnolo che mi raccontava la sua storia da bambino
e ragazzo. Era una ragazza che ha sofferto tanto perché si sentiva ragazzo. Ha
fatto l’intervento, ora è un impiegato di un ministero di un città spagnola ed
è andato dal vescovo. Il vescovo lo ha accompagnato tanto, bravo vescovo, “perdeva”
tempo per accompagnare quest’uomo. Poi si è sposato, ha cambiato la sua
identità civile e mi hanno scritto che sarebbe stata una consolazione venire
con la sua sposa. Li ho ricevuti ed erano contenti. La vita è la vita e le cose
si devono prendere come vengono, - ed ecco l’affondo che dà la conferma che non
si tratti di un’apertura - ma il peccato
è peccato. Le tendenze o gli squilibri ormonali creano tanti problemi e dobbiamo
essere attenti a non dire: “è tutto lo stesso”, no, ma ogni caso va
accompagnato e integrato. Questo è quelle che farebbe Gesù oggi.»
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E se questa precisazione non fosse chiara, è lo stesso Francesco a dire ai giornalisti di non
scrivere che «santificherà i trans»:
«Per favore, non dite
che il Papa santificherà i trans. Voglio essere chiaro: è un problema di
morale, umano, e si deve risolvere come si può, come sempre con la misericordia
di Dio, con la verità, leggendo tutta l’Amoris laetitia, ma sempre col cuore
aperto.»
Infine, ha fatto un affondo contro la teoria gender, una teoria fasulla come le parole usate da
chi vuole spacciarla come qualcosa di reale e di minacciosa per il bene di
tutti:
«Una cosa è una
persona che abbia questa tendenza, o che cambia il sesso, un’altra cosa è fare
l’insegnamento nelle scuole su questa linea per cambiare la mentalità [con la
teoria gender, ndb]. Io chiamo questo ‘colonizzazione
ideologica’.»
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