Katy Perry parla della sua infanzia segnata dalle idee dei genitori cattolici: «pregavo di non essere gay»
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Durante il
discorso tenuto al gala Human Rights
Campaing, dove ha ritirato un premio per il suo impegno per i diritti
civili, Katy Perry ha raccontato come la sua adolescenza è stata segnata
dalle posizioni omofobe dei genitori, due pastori molto cattolici.
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«Mentre crescevo, omosessualità era sinonimo di
abominio e di inferno. Per gran parte della mia ignara adolescenza ero al ‘campo
di Gesù’ e pregavo di non essere gay.» ha ammesso la cantante prima di dire come la sua
visione della vita sia cambiata grazie alla musica. «Ho iniziato a conoscere la comunità LGBTQ e ho realizzato che non
erano paurosi come mi avevano insegnato. Erano liberi, felici, gentili. Non
puoi scegliere la tua famiglia,» - continua la Perry - «ma puoi scegliere la
tua tribù.»
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La cantante ha
anche raccontato che il suo brano I
kiessed a girl non è ispirata a una sua esperienza personale, che non si è
fermata al solo bacio:
«[Il brano]racconta la verità, anzi ho fatto più
che baciare una ragazza. Ero curiosa, sapevo che la sessualità non è solo
bianca o nera.»
Fonte: mtv.it
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