Altri Mondi - Dreamspinner Press: Intervista a Emanuela Piasentini
Da tempo anche il nostro Paese è stato invaso dai cosiddetti romance M/M che nella Dreamspinner Press hanno trovato la loro massima diffusione. In molti criticano questo genere, altri invece lo amano, ma qualunque sia il sentimento che essi suscitano, questi romanzi fanno parlare di sé e pure tanto. Per capirne un po' di più, ho voluto intervistare Emanuela Piasentini, la responsabile italiana della casa editrice, per capire cosa si nasconde dietro questo fenomeno.
Nella foto: Emanuela Piasentini |
Emanuela, da poco sei la
responsabile italiana della casa editrice Dreamspinner. Puoi dirci come nasce
la volontà di importare nel nostro mercato le opere di questa azienda che negli
States è una casa editrice di successo?
Il progetto è un po’ da guardare
nel suo complesso. Dreamspinner ha cominciato le traduzioni in 4 lingue
contemporaneamente, proprio per andare a raggiungere quei lettori non di lingua
inglese, ma che si sentiva che si stavano affacciando all’m/m romance. Guardando
anche su internet, ci sono molti gruppi di appassionati di yaoi, c’è molta
fanfiction slash, gruppi che traducono libri di cui si pensava non si sarebbe
mai vista l’apparizione in Italia. Inoltre, vedendo alcuni dati che Elizabeth
North, la fondatrice di DSP, ha postato all’inizio del 2013, l’Italia è al
sesto posto tra i lettori di DSP. Ai primi 4 posti ci sono paesi di lingua
inglese (Usa, Uk, Australia, Canada), al quinto la Germania e al sesto noi.
Diversi italiani leggono anche in lingua originale, quindi sicuramente siamo un
mercato che ha delle potenzialità. La responsabile che mi ha preceduto, Barbara
Cinelli, è stata anche lei fondamentale nel credere fermamente e portare avanti
in tandem con la casa editrice il progetto di traduzione, illustrando alla DSP
le richieste che lei stessa vedeva espresse per la rete. Quindi è stato un
incastro giusto, al momento giusto, e una scommessa.
http://685143.spreadshirt.it/ |
Considerando che in Italia la
questione omosessuale non è del tutto risolta, possiamo ben dire che importare
opere che parlano di amore e di sesso gay è stato un azzardo che però, alla
fine, ha portato i suoi frutti e un buon riscontro di pubblico. Immaginavate
che questi romanzi avrebbero avuto un seguito di tutto rispetto anche qui
oppure è stata una sorpresa anche per voi addetti ai lavori?
Ci sono due questioni da
considerare, credo, una prettamente di mercato per il m/m romance e un’altra di
apertura nei confronti delle istanze che provengono dalle persone lgbt.
Dal punto di vista del mercato, a
nostro avviso, c’è ancora molto spazio per crescere. L’inizio è stato senza
dubbio graduale, ma stiamo sperimentando un punto di svolta, credo, con una
crescente curiosità e un interesse per queste storie. Proprio la scorsa
settimana, la responsabile del progetto traduzioni mi ha avvertito che eravamo
riusciti a piazzare tre traduzioni italiane tra i 25 bestsellers della casa
editrice. Sapendo che noi vendiamo globalmente una percentuale probabilmente a
una cifra dei libri di lingua inglese, significa che stiamo finalmente
raggiungendo una buona diffusione, e tre libri in una volta? Sì, è stata una
sorpresa.
Delle lingue tradotte, l’italiano
è quella con più libri. Se andiamo a vedere i paesi delle lingue che
traduciamo, indubbiamente però l’Italia è anche il paese più arretrato per
quanto riguarda i diritti lgbt. È una cosa di cui personalmente mi vergogno e
che mi imbarazza come italiana. Allo stesso tempo, però, sono molto orgogliosa
dell’entusiasmo e dell’incoraggiamento dei nostri lettori anche davanti a
qualche inciampo che abbiamo avuto. Quindi assisto quotidianamente a questo
strappo tra quello che il mio paese fa a livello di legislazione e diritti e
quello che i miei connazionali mi dicono quando leggono una storia lgbt. Forse
i nostri politici non ascoltano i loro cittadini? Domanda retorica.
Credo che molti dei nostri
lettori, se non sono “non dichiarati”, facciano loro stessi un’affermazione di
principio nei confronti di chi hanno attorno quando dicono che leggono romanzi
gay, ricevendo anche critiche amare e fastidiose. Spero che il loro gesto di
“resistenza”, come alleati-etero, sia importante e aiuti a portare avanti certe
istanze. Sono un’idealista, ma ogni piccolo gesto conta, ci credo fermamente.
Come dicevamo le opere di cui la
casa editrice si occupa parlano di storia d’amore gay e il pubblico a cui fa
riferimento sono, oltre agli omosessuali stessi, le donne eterosessuali. Da
donna e da addetta ai lavori, puoi darci una spiegazione professionale del
perché questo tipo di storia ha una così forte presa nelle lettrici?
Domanda difficile a cui
rispondere. Il nostro genere è m/m romance, cioè romanzi d’amore uomo/uomo,
quindi si inseriscono a tutti gli effetti nella tradizione del romance, cioè
della storia romantica a varie gradazioni di erotismo, con un lieto fine e con
delle convenzioni particolari (un finale da felici-per-sempre oppure da
felici-per-ora, niente tradimenti, una certa dose di drammaticità contro le
avversità del destino, scene di sesso descritte solo tra i protagonisti
principali, ecc. C’è chi rompe parte di queste convenzioni, con urla disperate
dei lettori, ma normalmente è così). Il romance è tradizionalmente letto da
donne, e scritto da donne per donne, e credo sia giusto tenere sempre presente
questo aspetto, e aspettativa anche, quando si prende in mano un libro con
questa etichetta. Altra cosa è la narrativa gay, che non risponde certamente a
queste convenzioni e che è probabilmente più ancorata alla realtà.
C’è chi arriva a questo genere
per pura curiosità e chi ci arriva per caso. Posso parlare della mia esperienza
personale. Leggere il racconto da cui è stato tratto il film Brokeback Mountain
mi ha molto emozionato, ma non ho mai poi cercato di leggere storie di questo
tipo. Quando ho comprato nell’ottobre del 2010 il Kindle, non appena dagli USA
l’hanno reso disponibile in Italia, per me si è aperto un mondo di opportunità
perché a me piace leggere in lingua originale e, a parte i bestsellers che
trovavo nelle librerie International o la montagna di libri che compravo da
Amazon in una volta per minimizzare le spese di spedizione, non trovavo molto.
Il motore di consigli di Amazon (che era solo americano a quel tempo) ha
probabilmente messo insieme il mio ordine di Gente del Wyoming con qualche
romance che avevo ordinato e mi ha proposto Bareback di Chris Owen, che nelle
recensioni veniva presentato come Brokeback Mountain con un lieto fine. Mi ci
sono fiondata. Mi si è aperto un mondo. Il libro è pieno di sesso, ma la storia
è drammatica, i due protagonisti ne passano di tutti i colori e non c’era nulla
delle dinamiche uomo/donna che ultimamente mi stavano allontanando dal romance
etero: niente damigella da salvare, niente matrimonio da raggiungere, niente
figli da fare; solo la pura storia di due uomini che devono trovare un modo per
stare insieme e che non devono sottostare a ruoli e aspettative in cui, bene o
male, siamo calati fin da bambini. E da lì ho letto centinaia di libri,
frequentato gruppi su Goodreads, interagito con autori, recensito tutto quello
che leggevo, sognato che anche in Italia arrivassero questi romanzi, perché non
potevo condividerli con tutti.
Poi, francamente, ci sono episodi
in cui mi riconosco. Da adolescente, non essendo carina o popolare e essendo
una brava studentessa, sono stata vittima di bullismo, una tortura quotidiana
ogni volta che salivo in autobus di insulti e offese. Quando trovo questi
episodi in un libro, pur non essendo io un uomo gay, ho un’immedesimazione
istantanea. Perché si è così crudeli con le persone? Cosa ti offende così tanto
in un altro essere umano da accanirti? Una storia dove un ragazzo riesce a
superare queste difficoltà e trovare l’uomo della sua vita, è quasi catartica.
Quindi per me è anche questo.
Poi, mi scuso se sono prolissa,
c’è senza dubbio il pericolo di una feticizzazione e di uno sfruttamento della
comunità lgbt, mi interrogo quotidianamente se facciamo più del bene o del male
con queste storie. Le copertine riflettono un’immagine molto sessualizzata,
bellissimi corpi maschili, protagonisti da sogno (non tutti i libri sono così,
ma i commenti che leggo su protagonisti che non fanno sognare? Sorvoliamo).
Sicuramente c’è chi legge semplicemente perché “tu is meil che uan”, ma voglio
pensare e sperare che venga seminato comunque un po’ di consapevolezza, di
tolleranza che si trasformi in sostegno.
Vorrei raccontare come è nata la
Dreamspinner Press. Più di sei anni fa, la fondatrice, Elizabeth North, era al
matrimonio del cognato con il suo compagno da 15 anni. Erano sulla spiaggia a
godersi un po’ di riposo e vide il cognato leggere un Harlequin (la serie
Harmony in Italia). Gli disse che trovava strano attraversare il paese per
celebrare un matrimonio dove le unioni omosessuali erano riconosciute e
trovarlo che leggeva un romanzo d’amore eterosessuale. Lui le rispose che non
trovava romanzi d’amore per uomini gay con un finale “felici per sempre”. Che
la sua vita era finalmente felice e completa e non voleva più leggere storie di
coming out drammatici o di protagonisti che combattevano la propria sessualità.
L’aveva sperimentato sulla sua pelle, era andato oltre e ora voleva leggere
storie che riflettessero il punto in cui era arrivata la sua vita: felice,
seduto sulla spiaggia, in procinto di sposarsi.
Alla fine quello che i lettori
del genere romance cercano, sono le belle storie che li fanno disperare, per
poi renderli felici, dimenticandosi per un po’ della vita quotidiana. Poter
dire che l’amore è uguale per tutti e vince di fronte alle avversità, alla
società, alla religione, è ancora più soddisfacente e romantico. Forse è
veramente l’espressione ultima dell’ideale romantico.
Anche il parterre di scrittori
che pubblicano con la Dreamspinner è pieno di donne etero sessuali, basti
citare KC Burn e Amy Lane, tuttavia secondo alcuni, a volte, c’è come
l’impressione che queste scrivano senza aver ben chiaro le dinamiche che ci
sono all’interno di una coppia gay, trasformando coppie etero solo per esigenza
di mercato. Tu come la vedi?
I libri scritti in cui un lui
sembra una lei con solo il pronome cambiato e il genere aggiustato, ci sono.
Posso anche dire che questa impressione la si riceve non solo da scrittrici
donne eterosessuali. C’è sempre chi si butta in un genere perché sembra il
trend del momento, ma chi è sulla piazza da più tempo generalmente scrive con
una vera passione per le storie lgbt. Molte di queste donne sono state ispirate
da fratelli, amici, zii, anche da genitori, alcune scrivono per i figli gay.
Diverse sono insegnanti che raccontano degli studenti che incontravano sui
banchi di scuola. Quindi forse, non essendo uomini gay, qualcosa dell’intimo
(intendo proprio nel senso di aspirazioni e motivazioni, non come dinamiche
dell’atto sessuale) inevitabilmente sfugge, ma non perché stanno cercando di
monetizzare sul genere. Anzi, conviene ancora scrivere romance tradizionale,
perché vendono molto molto molto molto molto di più, e con molte meno
ripercussioni sulla vita reale.
Nella mia esperienza, vedo molto
impegno e molta buona fede, e avendo incontrato anche personalmente alcuni
autori, posso dire che sono assolutamente dedicati anche nella vita reale a
sostenere i diritti lgbt. Non lo farebbero se scrivessero solo per il mercato.
Capisco anche la frustrazione di uno scrittore lgbt che vede che talvolta
quelle storie hanno più successo, è come essere invasi dagli alieni,
probabilmente. Credo che le critiche del mondo lgbt servano ad alzare il
livello delle storie, ma faccio anche una domanda provocatoria. Spesso si pensa
ad autrice = donna eterosessuale. Non è così. Scrivono m/m romance anche
lesbiche, bisessuali, trans*, asessuali, genderqueer. Possiamo fare a loro le
stesse identiche critiche, o no? C’è qualcosa che capiscono meglio appartenendo
a un colore dell’arcobaleno? Oppure, semplicemente, gli eventuali limiti stanno
comunque nella capacità di empatia e immaginazione di un autore? Non ho
difficoltà a dire, in quanto donna, che alcune delle più incisive e penetranti
osservazioni nell’animo di una donna le ho viste scritte da Stephen King. Senza
dubbio, però, è facile da dire per me da una posizione di privilegio (più o
meno; se fossi un uomo eterosessuale il privilegio me lo sarei attribuito
tutto…).
Spostiamoci, per un momento, nel
dietro le quinte della casa editrice. L’affiliare italiana della Dreamspinner
si occupa solo di riportare, quindi di tradurre, le opere già pubblicate con
successo in America. Quanto tempo ci vuole per adattare un’opera e quali sono i
passaggi che bisogna attuare prima della pubblicazione?
Tutto parte dalla casa madre, in
Italia svolgiamo tutto il processo di produzione, ma i contratti e la
distribuzione sono americani. I libri vengono scelti dalla casa madre secondo
vari fattori, tipo i libri che hanno avuto più successo in generale e di cui
gli autori vogliono cedere il diritto di traduzione e distribuzione all’estero.
Dall’Italia, almeno all’inizio, non abbiamo dato impulsi sulle scelte dei
volumi, anche se ormai i dati di vendite probabilmente serviranno per vedere
quello che funziona di più.
Scelto il libro e acquisiti i
diritti, questo viene assegnato a un traduttore, poi a un revisore e infine
torna al traduttore per rivedere le correzioni e le osservazioni fatte dal
revisore. Dopo questo passaggio viene affidato al controllo di qualità, che
verifica che la traduzione sia completa e soddisfacente, come forma e aderenza
al testo (eventualmente facendo gli aggiustamenti e le correzioni del caso).
Viene poi passata al reparto grafico e di post-produzione, che prepara le
copertine e la grafica in italiano e una prima bozza quasi definitiva. Il
controllo di qualità rivede la bozza, fa eventualmente altre correzioni e poi
passa alla post-produzione, che converte in tutti i formati, et voilà, il libro viene pubblicato.
Dall’Italia facciamo poi la promozione e curiamo la parte dei social media.
Non venivano fatti tutti questi
passaggi all’inizio, ma l’esperienza ci ha permesso di affinare i controlli.
Proprio per questo abbiamo in progetto di rivedere le traduzioni più vecchie,
secondo il processo che usiamo ora, per renderle di nuovo disponibili ai
lettori in una versione più pulita, senza costo aggiuntivo per loro,
naturalmente.
I tempi? Dipende. Diciamo che in
totale si va dall’anno all’anno e mezzo, a seconda delle traduzioni, perché
alcune sono più laboriose nella produzione di altre. A volte anche di più se
non si incastrano le fasi.
La domanda che segue non può non
essere collegata alla precedente. Avete intenzione di pubblicare anche opere
inedite di autori italiani che seguono le tematiche richieste dalla casa
editrice oppure continuerete solo a importare romanzi dall’estero?
Al momento non c’è un progetto
per pubblicare Italia su Italia. Dato che tutto parte dalla casa editrice negli
Stati Uniti, non sentono di avere il controllo che desiderano sulla scelta dei
libri, quindi non ritengono di avere gli strumenti per seguire in maniera
sufficiente tutto il processo di pubblicazione. Diverso sarebbe se uno
scrittore italiano scrivesse in inglese, venisse pubblicato là, per poi venire
tradotto in italiano nuovamente (abbiamo un caso). Allora sarebbe fattibile
perché comunque la casa madre avrebbe seguito tutto il libro dall’origine.
Vuoi o non vuoi, questo tipo di
romanzi sta influenzando molto il lettore italiano tanto da non permettere più
a quest’ultimo di considerare le altre varianti della letteratura a tematiche
lgbtq. Pensi che a lungo e andare questo tipo di narrazione possa influire sul
mercato sulle scelte editoriali in generale?
Se per varianti della letteratura
a tematica lgbtq intendi non-romance, non credo che i nostri libri potranno
avere un’influenza, perché chi ama il romance e vuole quell’esperienza,
probabilmente non leggerà libri di narrativa non-romance (se non può avere il
lieto fine assicurato, per esempio).
Se intendi che siamo sbilanciati
sulla lettera g dell’arcobaleno, è vero, è anche qualcosa che succede nel
mercato anglosassone. Purtroppo libri con protagoniste lesbiche non hanno la
stessa esposizione dei romanzi con protagonisti gay, perché appunto la
maggioranza delle lettrici sono etero e vogliono leggere degli eroi. C’è molto
pregiudizio e poca comprensione ancora per protagonisti trans*. Bisessuali… i
grandi incompresi. La collana della Dreamspinner con protagonisti young adult,
finora solo in inglese, è proprio lgbt invece.
Non so se l’influenza sarà nel
senso di avere case editrici che premono per il romance lgbt o scrittori che
abbandonano la narrativa per dedicarsi al romance. In ogni caso, se non è un
genere che ti appassiona e non ce l’hai nelle corde, risulterà comunque poco
convincente. I lettori sono molto scaltri. Non dimentichiamo poi che il romance
è il genere più venduto al mondo comunque, quindi probabilmente già con questa
etichetta si parte avvantaggiati (e bistrattati pure, perché c’è un po’ di
snobismo nei confronti del romance).
Una della caratteristiche dei
romanzi della Dreamspinner è il sesso. Per alcuni le scene in cui vengono
raccontati gli amplessi sono troppe, eccesive e tolgono spazio alla storia, per
altri invece non sono mai abbastanza. A te voglio chiedere: Pensi che senza
tutte queste scene di sesso i libri avrebbero lo stesso seguito oppure questa
componente nei romanzi è davvero irrilevante per il lettore?
Metà e metà. Per molti lettori
che sperimentano l’m/m romance per la prima volta il sesso è fondamentale, poi
un po’ si stancano, perché effettivamente può risultare ripetitivo. Dai
commenti che ricevo, c’è chi dice che sono troppe, c’è chi trova che non sono
mai abbastanza. È un equilibrio complicato da raggiungere. Mi piacerebbe che
gli autori cominciassero ad andare un po’ di istinto, perché a volte (dico in
generale, non solo DSP) ho l’impressione che ritengano di doverle inserire, ma
vedi, la platea dei lettori è variegatissima. Racconto un episodio. Qualche
settimana fa abbiamo ricevuto una colorita recensione negativa per un libro
perché c’era troppo sesso e poca storia. Risultato: picco di vendite su Amazon
rispetto alla media. Il bello era che me l’aspettavo pure.
Uno dei libri più popolari di DSP
è Tigers & Devils di Sean Kennedy, per il quale il processo di traduzione è
quasi finito. Non c’è UNA scena di sesso e ha stuoli di fans appassionati che
hanno tifato come pazzi per il seguito. Sono convinta che avrà molto successo
anche qui, pur parlando di football australiano, perché è una bellissima storia
d’amore.
La serie Cut & Run, che è tra
le più popolari in assoluto, e anche questa arriverà tra non molto, è
popolarissima per l’alchimia travolgente dei protagonisti. Da leggere in una
vasca di ghiaccioli. Credo ci sia fortunatamente
spazio per tutta la scala di erotismo, ma il sesso vende? Sì. La casa editrice
chiede che venga inserito? No.
Torniamo a parlare di questioni
legate alla diffusione. Perché in Italia s’è scelto di immettere nel mercato le
opere solo in formato ebook tralasciando il cartaceo? Eppure in America la
Dreamspinner pubblica entrambe le versioni.
Come dicevo prima, la base della
casa editrice è negli Stati Uniti e finché il mercato anche digitale non
dimostra una certa vivacità, non si ritiene possibile organizzare una
pubblicazione cartacea, il prezzo finale andrebbe fuori mercato per le poche
copie vendute e sarebbe difficile gestire le scorte e così via. Può essere che
in futuro venga trovato un accordo con qualche editore per la gestione del
cartaceo, ma per il momento non è proponibile.
I dati di crescita del mercato
mostrano comunque un trend simile a quello che è avvenuto con la diffusione del
digitale anche negli Stati Uniti, quindi è stato certo un azzardo (più che il
pubblicare m/m romance, ritengo) quello di pubblicare solo in digitale,
probabilmente se ne vedranno i frutti in futuro.
Per finire, (quali saranno le prossime uscite previste?
Presto uscirà il seguito di Promesse mantenute, Promesse fatte, di Amy Lane. È la storia del poliziotto Shane e del
ballerino Mikhail, ma vedremo anche Deacon e Crick.
Successivamente uscirà il romanzo
breve Ranocchio, di Mary Calmes, che
parla di un ex cowboy da rodeo e un neurochirurgo. Una storia un po’ da
Cenerontolo. In fine Una prateria
straniera, un libro della serie Storie della prateria di Andrew Grey.
Abbiamo un cantante “in the closet” finto-country che ha molte scelte da fare
per riuscire a vivere una vita sincera.
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
http://ilmiomondoespanso.blogspot.it/p/oltre-levidenza-racconti-di-vita-gay.html |
Ho scoperto i romanzi della Dreamspinner un anno fa e mi piacciono per la varietà dei generi proposti. In un romance cerco soprattutto una bella storia e poi, se ci sono scene di sesso, possono essere un valore aggiunto. Anche i romanzi rosa sono pieni di queste scene e, se devo essere sincera, iniziano un po' a stancarmi questi nuovi filoni di romanzi erotici in cui la storia è inesistente ma il sesso è declinato in tutte le sue "sfumature", parafrasando il famoso libro.
RispondiEliminaDevo dire che il trovare narrativa m/m mi ha poi spinto a cercare autori italiani e stranieri di cui ho potuto apprezzare i romanzi e lì mi si è aperto un mondo. Ho letto molti degli scrittori che avete intervistato e certi, come è normale, mi sono piaciuti più di altri.
È vero, quando parlo con i miei conoscenti di questo genere di letteratura, c'è chi non approva ma io cerco di combattere ogni giorno contro l'omofobia perchè penso che l'amore è amore in tutte le sue declinazioni e ognuno ha diritto di vivere come meglio crede la propria sessualità senza per questo essere additato come diverso.
Ho cercato di far capire questo prima di tutto ai miei figli e spero di esserci riuscita.
Grazie per avermi dato la possibilità di commentare.
Daniela
Al di là di me come parte di una casa editrice, mi sento davvero di spingere a leggere oltre Dreamspinner il più possibile, perché io, leggendo in inglese, ho avuto all'inizio davanti un mondo inesauribile di testi di tutti i tipi, che mi hanno aiutato a capire la totalità della narrativa LGBT. Mi riprometto di leggere di più in italiano, ma ho il tempo contato. Brava Daniela per il tuo atteggiamento con i figli.
EliminaGrazie a te per aver commentato. E se posso, complimenti per l'insegnamento che hai voluto dare ai tuoi figli. Ci fossero più genitori come te. Francesco Sansone
EliminaGrazie Francesco per i complimenti anche se non penso di meritarli perchè credo che sia dovere di ogni genitore insegnare il rispetto per tutti, senza discriminazioni e distinzioni.
EliminaLeggo il tuo blog da un po' di tempo ma non ho mai commentato però volevo dirti che ti apprezzo molto sia come scrittore che come persona.
Posso permettermi un abbraccio?
Ciao
Daniela
Ciao Daniela, e invece i complimenti li meriti perché per esperienza so che non tutti i genitori lo fanno...
EliminaTi ringrazio per i complimenti e per seguire il mio lavoro, fa sempre piacere sapere che viene apprezzato ^_^.
Certo che puoi e se permetti ricambio l'abbraccio.
Ciao
Francesco
Ciao Francesco, sono contenta di aver finalmente trovato "il coraggio" di commentare sul tuo blog! Devo ringraziare te per avermi fatto leggere, seguendo i tuoi consigli, tanti autori italiani come, ne cito due per tutti, Mastinu e Pellico.
EliminaNon immaginavo esistesse una letteratura così vasta sull'argomento! Bisognerebbe trovasse più spazio ma io, nel mio piccolo, cerco di darmi da fare per diffonderla.
Mi piacerebbe ogni tanto, se possibile, parlare un po' con te, posso farlo su contatti?
Grazie e ti auguro una buona giornata
Ciao
Daniela
Sono contento di averteli fatti conoscere, in fondo lo scopo del blog è proprio quello ^_^ Certo che puoi contattarmi. Mi puoi scrivere o via e- mail o tramite il gruppo FB. Fai come ti viene meglio. A presto e buona giornata, Francesco
EliminaGrazie e a presto.
EliminaDaniela
Grazie Emaunela, cerco dii fare il possibile affinchè crescano senza pregiudizi o preclusioni.
RispondiEliminaSono contenta di averti visto in fotografia, visto che sul blog della Dreamspinner parliamo ormai da mesi!
Daniela