Altri mondi - Matrimoni gay: Intervista alla wedding planner Emanuela Giangreco
Rubrica:
Francesco Sansone
Grafica:
Giovanni Trapani
Foto: su
gentile concessione della www.venicegaywedding.com
In questo
nuovo appuntamento con Altri mondi (che vi anticipo tornerà anche lunedì con
un’intervista allo speaker radiofonico Gianluigi Restivo) vi porto alla scoperta di un ruolo che negli ultimi anni è diventato fondamentale parlando di matrimoni,
il wedding planner.
Oggi, infatti, intervisto Emanuela Giangreco, una delle prime professioniste del settore nel nostro Paese con la sua agenzia Venice Gay Wedding, che da sempre si è occupata di matrimoni fra persone dello stesso tempo.
Oggi, infatti, intervisto Emanuela Giangreco, una delle prime professioniste del settore nel nostro Paese con la sua agenzia Venice Gay Wedding, che da sempre si è occupata di matrimoni fra persone dello stesso tempo.
Con Emanuela
Giangreco parleremo di come si organizza un “matrimonio gay”, conosceremo anche
le storie di alcuni degli sposi che ha seguito e ovviamente e di molto altro
ancora.
Lo trovi qui |
Emanuela, sei una wedding planner che si occupa di curare i dettagli dei matrimoni contratti fra persone dello stesso sesso. Dato che, purtroppo, in Italia un matrimonio del genere ancora non è possibile, ci spieghi in cosa consiste di fatto il tuo lavoro?
Io mi occupo proprio dell’intera
organizzazione del matrimonio, soprattutto per gli Americani che desiderano
sposarsi a Venezia. Solitamente la coppia decide di sbrigare le pratiche
burocratiche nel proprio paese e venire poi nella città più romantica del mondo
per scambiarsi le promesse di fronte alle persone che più amano. E’ una vera cerimonia, che racconta la loro
storia e che termina con uno scambio degli anelli, simbolo di unione per
sempre. Il matrimonio è questo; decidere di passare la vita con la persona che
si ama e dichiararlo pubblicamente.
Immagino
anche che molti dei tuoi clienti italiani abbiamo contratto matrimonio
all’estero e che poi in Italia abbiano voluto festeggiare con amici e parenti. In
questo caso come ti comporti?
Ogni coppia ha diverse esigenze e desideri, ma
la cerimonia c’è sempre. È il momento solenne che sancisce la loro unione. Poi
c’è la musica, i festeggiamenti, il buon cibo, il vino, la gioia di essere
insieme per ricordare un giorno speciale.
“Il giorno in cui voglio dire al mondo che ‘amo te e la mia vita sei tu’.”
Preparando
questa intervista, mi accennavi di essere stata una delle prime organizzatrici
di matrimonio apparse in Italia. Cosa ti ha spinto a importare un’attività del
genere e come è cambiato il mercato rispetto ai tuoi inizi?
Sono
Americana – fieramente Americana. Questo era un po’ il mio modo di ribellarmi a
un’Italia retrograda e a una Venezia bigotta. Tant’è che le mie cerimonie gay
sono sempre finite sui giornali locali non senza critiche. Mi è sempre piaciuta l’idea di dimostrare che
SI PUO’ e si deve fare. Io mi sono
semplicemente messa al servizio dell’Amore, qualunque esso sia. Dopo di me sono
spuntati altri ‘sedicenti Wedding Planner’ che hanno visto solo il ‘business’.
E questo vale per ogni tipo di matrimonio. Non si può fare il Wedding Planner,
bisogna ESSERE Wedding Planner, con cuore e passione.
Fra le
coppie che hai aiutato nel loro giorno più bello, c’è quella formata da Sean e
Freddy che fra l’altro è anche la prima coppia di cui si sei occupata. Come
sono arrivati a te e che ricordo hai del loro matrimonio?
Uno dei
più bei ricordi in assoluto. Con Sean e
Freddy è stato amore a prima vista anche per me!
Mi sono innamorata della loro storia e ho curato il loro matrimonio come fosse
stato il mio. E’stato tutto così intimo
e davvero toccante. Ho avuto l’onore di officiare il loro matrimonio e le
promesse che si sono scambiati sono state le più belle che io abbia mai
sentito. Dopo 1 anno di pianificazione
eravamo così legati che anche mio marito è stato invitato al matrimonio e ho
visto piangere anche lui, che praticamente non si commuove mai.
Oggi Sean e Freddy hanno avuto un bellissimo bambino grazie alla loro migliore
amica. Siamo sempre in contatto e proprio in occasione della nascita di Xavier
mi hanno detto: “EMA, devi vederlo presto. Tu fai parte della nostra
famiglia”.
Questo è
il senso del mio lavoro!
Continua sotto...
Adesso anche in ebook. Qui |
Vieni
dall’America e da sempre ti sei schierata dalla parte dei diritti civili LGBTQ.
Com’è per una donna come te vivere in uno stato dove la gente scende in piazza
per protestare contro il matrimonio gay?
VERGOGNA.
Io mi vergogno. Sono pietrificata da ciò che vedo e sento. Roba da medio evo!
D’altronde un Paese che ha al governo persone come Giovanardi, non ha speranze.
Pensi che
anche qui le cose possano evolversi in meglio o l’Italia seguirà l’esempio
della Russia, alla quale sembra sempre più vicina?
Vorrei
tanto poter dire che ci sono speranze. Per un momento l’ho pensato quando il
Papa ha detto “chi sono io per giudicare”,
poi invece ci troviamo centocinquanta mila persone in piazza a
“inneggiare contro le streghe”. E Il
(vergognoso) Governo Italiano non farà mai nulla senza l’OK del Vaticano.
Per
concludere, se qualcuno volesse rivolgerti a te, cosa deve fare?
Può
visitare il mio sito www.venicegaywedding.com e scrivermi o
telefonarmi.
Parleremo, ci conosceremo, cercherò di capire quali sono i desideri,le necessità
e il budget della coppia e proverò a trasformare il loro sogno in realtà! Fino adesso ci sono sempre riuscita.
Accetto nuove emozionanti sfide !
Sarebbe davvero bello che le coppie italiane dessero un forte segnale a questo
Paese perché sposarsi è un DIRITTO di TUTTI !
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