Uno studio dimostra che il riconoscimento del matrimonio gay ha ridotto i suicidi fra gli adolescenti LGBT statunitensi
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
In ore calde per
la comunità LGBT italiana per via del
caso Unar, scoppiato a seguito del servizio de Le Iene – di cui presto ci
occuperemo con le dichiarazioni esclusive a Il mio mondo espanso di diversi
presidenti delle associazioni gay italiane – arriva dagli Stati Uniti una notizia che dimostra
come l'aver riconosciuto le unioni fra persone dello
stesso sesso, e quindi aver riconosciuto i diritti civili, ha ridotto i suicidi fra i
giovani che si rendono conto di essere gay.
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Pubblicato dalla
rivista scientifica di pediatrica JAMA, lo
studio ha esaminato i dati che riguardano i tentati suicidi da parte degli adolescenti di diversi
centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi, dal 1999 al 2015. L'analisi ha preso in esame 762,678 ragazzi suddivisi per età, genere, etnia e Stato di
origine, scoprendo che il numero dei tentati omicidi fra gli adolescenti LGBT
si è ridotto del 14% da quando negli
Stati Uniti sono stati approvati i matrimoni gay.
La epidemiologa
Julia Raifman, autrice dell’indagine, ha dichiarato che riconoscere i matrimoni
gay riduce la stigmatizzazione dell’orientamento sessuale da parte della
società e se leggi a favore delle persone LGBT venissero annullate, il numero
dei suicidi potrebbe aumentare.
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La Raifman ha
concluso lanciando un appello alla politica :
«Siamo tutti d’accordo che ridurre i tentativi
di suicidio fra gli adolescenti sia una cosa buona, indipendentemente dal
nostro punto di vista politico. I politici devono essere consapevoli che le
politiche in materia di diritti delle minoranze sessuali possono avere un
effetto reale sulla salute mentale degli adolescenti.»
Fonte: pinknews
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