Le Iene – Unar: il programma torna sul caso, la Boschi revoca il finanziamento ad Anddos e sui social l'omofobia prende il volo
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
Negli ultimi giorni
l’attenzione dei media si è concentrata sul caso Le Iene – Unar, facendo
partire una crociata anti gay mai vista prima. Anche noi ce ne siamo occupati ricostruendo il circo mediatico che è sorto, riportandovi le dichiarazioni che ci hanno rilasciato alcuni presidenti delle associazioni LGBT italiana.
Il caso, però, a
seguito del nuovo servizio andato in onda nella puntata di ieri del programma
di Italia1, terminato comunicando la notizia che la presidenza del
consiglio ha revocato il finanziamento di 55 mila euro all’Anddos, è destinato
a riempire ancora le pagine dei giornali, dei blog e dei profili Facebook di
quei personaggi che, nelle scorse ore, non hanno perso tempo nello sparare a zero
sulla comunità LGBT e sul suo attivismo.
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Dicevamo che Filippo Roma è tornato sul caso per
fare il punto della situazione. Partiamo, però, dal mostrarvi il servizio in
questione.
VIDEO - CLICCA SULL?IMMAGINE PER VEDERLO
Come avete visto,
dopo aver mostrato i punti salienti del servizio precedente, Roma è tornato da Francesco Spano, il quale gli ha spiegato il motivo delle sue dimissioni
da direttore dell’Unar.
«Non credo ci sia nessuna responsabilità, in
quanto la procedura che abbiamo fatto è una procedura corretta. [Mi sono dimesso perché] per fare questo
lavoro serve entusiasmo, serve determinazione e tutta ‘sta vicenda mi ha un po’
spento. Quindi ho ritenuto che dentro di me questa esperienza fosse un po’
conclusa.» ha spiegato
Spano prima di spiegare che i 55 mila
euro stanziati all'associazione riguardano progetti che riguardano «centri di ascolto e di supporto antiviolenza,
nei quali ci sarà personale di psicologi e avvocati per supportare le vittime
di violenza.»
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Sempre nel video,
avete visto Roma andare da Vladimir Luxuria per
analizzare il caos nato nelle scorse ore, cercando, a mio avviso, di
giustificare il suo operato che, ribadisco essere giusto dal punto di vista dell’inchiesta
tv – anche se è emerso un certo qualunquismo e una spinta da parte di Mario Adinolfi (almeno stando a quanto
dichiarato da quest’ultimo nel suo video su facebook), ma non nell’aver ridotto
tutto alla questione sessuale, che ha alimentato l’omofobia dei soliti noti.
«Se un assessore di una regione d’Italia sbaglia,
tu non vai a chiedere l’abrogazione della regione. Mi è sembrato che alcune
persone, strumentalmente, un po’ da sciacalli, abbiano voluto utilizzare il
servizio mandato da Le iene per chiedere l’abrogazione dell’Unar, come se non ci
fosse più il problema dell’omofobia , delle discriminazioni e del razzismo. Se
ci sono degli illeciti non bisogna guardare in faccia a nessuno, ma buttare il
bambino con ll’acqua sporca non va bene. Magari si potesse fare a meno dell’Unar,
vorrebbe dire vivremmo tutti in un paese senza razzismo, omofobia e
discriminazione di genere.»
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L’impressione,
però, che sia la stessa iena a voler puntare sull’aspetto sessuale e non sull’irregolarità
con cui sarebbero usati i fondi concessi dallo stato, riappare sia quando ha chiesto a Luxuria se sia giusto che un
ragazzo, che ha subito violenza e omofobia, vada in un centro dove si pratica
la prostituzione sia quando ha raggiunto Marco Canale, presidente nazionale dell’Anddos.
Canale, ha cercato di spiegare che i fondi sono concessi a progetti specifici, ma Roma è sembrato interessato più a puntare il dito sulle holy hole e sulle orge che ad ascoltare le sue risposte. L’apoteosi sia è avuta, poi, quando la iena ha chiesto se non sia discriminatorio che in alcuni circoli sia vietato l’ingresso alle donne.
Canale, ha cercato di spiegare che i fondi sono concessi a progetti specifici, ma Roma è sembrato interessato più a puntare il dito sulle holy hole e sulle orge che ad ascoltare le sue risposte. L’apoteosi sia è avuta, poi, quando la iena ha chiesto se non sia discriminatorio che in alcuni circoli sia vietato l’ingresso alle donne.
Insomma, dopo la
visione di questo nuovo servizio la domanda su a chi sia servito questo
servizio mi rimane.
Stando ai commenti letti sulla pagina Facebook del programma, pero, ho la sensazione che il pezzo sia servito a una parte di italiani che, grazie anche agli interventi delle varie Meloni e dei vari Adinolfi, hanno avuto modo di dare sfogo alla propria omofobia.
Stando ai commenti letti sulla pagina Facebook del programma, pero, ho la sensazione che il pezzo sia servito a una parte di italiani che, grazie anche agli interventi delle varie Meloni e dei vari Adinolfi, hanno avuto modo di dare sfogo alla propria omofobia.
Di seguito ve ne riportiamo alcuni, così come sono stati pubblicati, errori inclusi:
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Rosy:
«Ma l amore omosessuale non era il piu puro? Sono anni che ci fracassano con la
loro superiorità....invece sono più depravati degli etero!»
Alessia:
«Grazie alla iena per aver messo in evidenza la discriminazione verso noi
donne, cui é vietato anche solo l'accesso. E meno male che sono e prendono
fondi per le pari opportunità..»
Roberto:
«Siete dei depravati e continui a negarlo , Due culi e una capanna.......
Mavaffanculo.... Anzi no, perché ci proveresti gusto. Fate di tutto per essere e volere essere diversi. Essere Gay e essere persone NORMALI no?»
Michael:
«Hanno la faccia come il culo !! Chiedere i soldi per quali progetti ?? Si
scopa e basta in quei locali ma smettiamola di dire stronzate»
Francesco:
«bello vedere un servizio prima con centinaia di andicappati che devono
sollevare mari e monti, pregare , supplicare per avere l'assisteza loro dovuta,
ed ancora tutt'ora non sono stati stanziati soldi(non trovati,stanziati) peró
per quelle bestie di satana nel servizio successivo i soldi per buttarselo ar
culo a vicenda i soldi si trovano.
pensare che ce ancora gente orgogliosa di essere italiana, ma
perfavore!»
Devis:
«sti froci... a voi piacciono le inculate ea noi no... quindi non rompete i coglioni
con i nostri soldi maledetti... poi vai all'ospedale e non ci sono manco le
barelle o le punture per farti gli esami»
Alessandro:
«primi omofobi sono gli stessi
gay che non fanno entrare le donne in questi circoli.. Il vero dramma sta nel
fatto Che queste persone vanno nelle scuole a parlare ai giovani..»
E con quest'ultima perla, per ora, è tutto.
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