Polemica a Milano per la proiezione a scuola del film a tematica gay della Pivetti. FdI – AN: «Bell’insegnamento!»
A cura di Francesco Sansone
Grafica di Giovanni Trapani
Grafica di Giovanni Trapani
È polemica a Milano per la
decisione dell’istituto superiore Cavalieri di proiettare domani
mattina, sabato 25 febbraio, alle 10 il film Né Giulietta Né Romeo di e con Veronica
Pivetti. L’iniziativa rientra in un progetto patrocinato dall’Unar, dal
Consolato generale degli Stati Uniti d’America e dalle associazioni Agedo e Il
cinema e i diritti ed è dedicato ai temi sociali, al contrasto alle
discriminazioni e al diritto di cittadinanza e all’inclusione. All’incontro sarà
presenta anche l’attrice, che si intratterrà anche durante il dibattito finale
con gli studenti.
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Il film racconta la
storia del sedicenne Rocco (Andrea Amato) che ha paura di fare coming out in
famiglia. Quando,però, trova il coraggio
di dire la verità mette i genitori nelle condizioni di rivedere le loro
convinzioni sull’omosessualità e andare incontro al figlio.
Sebbene Né Giulietta né Romeo
rientra a pieno titolo fra i film di formazione, la notizia della sua proiezione in una scuola ha generato la polemica di alcuni esponenti dell’opposizione
in Consiglio comunale. In particolare, il capogruppo alla regione di Fratelli d’Italia
– Alleanza Nazionale, Riccardo De Corato,
ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook, esprimendo il suo disappunto:
«In una scuola milanese
verrà proiettato un film gay, patrocinato dal Comune e dall’Unar: dopo la Casa
de Diritti con bondage (si riferisce alla presentazione di un libro che
affronta il tema, seguito da una dimostrazione pratica, ndb) e la casa di
accoglienza solo per giovani omosessuali, il Comune è riuscito a far entrare un
film LGBT anche nelle scuole. […] Si parte
da una scuola, ma l'idea dovrebbe essere quella di arrivare in più istituti
possibile.»
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Nel post ha riportato anche alcuni
pezzi della recensione che il sito cinemagay.it fa del film (spacciandola
per la trama ufficiale), usandoli per tirare acqua al suo mulino e tirare le
sue conclusioni . «Evidentemente Majorino (assessore politiche sociali, Salute
e Diritti, ndb) e il Comune vogliono far passare questo concetto tra gli
studenti: un bell'insegnamento! Anni dopo il bondage ha trovato in questo film
il suo degno successore, complimenti a Sala, Majorino e tutto il Comune.»
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