Altri mondi - Gay Pride: Il ventennale romano. Intervista a Leonardo Pace
Torna, dopo una piccola pausa, la rubrica
Altri Mondi che in questo mese si occuperà di intervistare vari personaggi
delle associazioni LGBT per parlare dei prossimi pride che si terranno nelle maggiori
città italiane. Iniziamo da Roma, dove quest’anno si terrà il ventennale del
primo pride nostrano, e lo facciamo parlando con un caro amico de Il mio mondo
espanso, Leonardo Pace, vicepresidente di I Mondi Diversi No Profit. Se siete
curiosi di scoprire qualcosa in più sul prossimo pride romano del 7 giugno,
allora non vi resta che leggere le sue risposte.
Leonardo, si avvicina il periodo
dei pride e anche nella Capitale si scenderà per strada. Proprio a Roma si
celebra il ventennale del primo gay pride. In quanto vicepresidente
dell’Associazione I Mondi Diversi No
profit, sei all’interno del comitato che si sta occupando di organizzare
l’evento del 7 giugno. Puoi dirci qualcosa in merito ai preparativi?
Il Coordinamento Roma Pride è
costituito da oltre 20 associazioni che stanno lavorando insieme da diversi
mesi ormai per curare gli aspetti organizzativi e i contenuti culturali e
politici dell'evento. Com'è ormai noto la parata si terrà sabato 7 giugno e ci
arriveremo dopo una ricca programmazione di eventi a partire dagli ultimi
giorni di maggio. Abbiamo organizzato dibattiti, convegni, presentazioni,
proiezioni e ovviamente non mancheranno feste e momenti ricreativi a cui parteciperanno
anche personaggi importanti e celebri. Una parte consistente di questi eventi
si terrà nel Pride Park, ma per conoscere tutti i dettagli e le location del
programma dovrete aspettare ancora qualche giorno, quando partirà la campagna
di comunicazione ufficiale del Pride, a cui quest'anno abbiamo voluto dedicare
una particolare cura. Sarà una campagna forte, davvero incisiva e
"coinvolgente".
Da anni le polemiche legate alle
parate non si contano, fra detrattori e membri della comunità LGBTQ, non c’è pride
che non è criticato e definito un carnevale privo di utilità. Tu di che avviso
sei e che cosa ti senti di dire a chi li critica limitandosi a osservare le
immagini trasmesse in tv che non ne mostrano la reale natura?
Rispondo a questa domanda ricordando qual è il significato più profondo e
autentico del Pride, ovvero la fierezza di sé. Il messaggio del Pride è che il
rispetto lo si deve a tutti, indipendentemente da quanto si è o si appare
diversi da quella che convenzionalmente è considerata la "norma". È
una celebrazione di libertà e dove c'è libertà non c'è spazio per le
discriminazioni.
Ricordo che quando a Palermo
quattro anni fa ci fu il primo pride ero emozionato di poter esserci e poter dire: “io c’ero”. Non era solo
un carnevale, ma qualcosa di più che non si può capire se non si assiste. Che
ricordi hai tu del tuo primo pride?
Io sono originario di una piccola
città e l'incontro con l'ambiente romano e la prima partecipazione a un Pride
hanno rappresentato per me lo spalancarsi di un nuovo orizzonte, di una nuova
consapevolezza di me. Ricordo perfettamente la sensazione di orgoglio e di
entusiasmo per la presenza di così tante persone, non solo LGBT. Come dicevo, il
Pride è assolutamente un'occasione per ricordarci quanto dobbiamo essere fieri
di ciò che siamo e che non dobbiamo avere paura di dimostrarlo e di rivendicare
tutto quanto ci spetta, a cominciare da una piena parità di diritti.
Ultimamente il clima di chiusura
nel Paese sta toccando livelli assurdi, basti pensare la polemica sorta perché
in una scuola romana gli insegnanti hanno fatto leggere il nuovo romanzo della
Mazzucco. Secondo te, tutto questo da che cosa viene alimentato e dove credi
arriveremo a breve se si continua di questo passo?
In realtà, ritengo che questo
atteggiamento di totale chiusura, anzi di vero e proprio disprezzo per la
dignità delle persone LGBT, sia di una parte minoritaria della società che tuttavia,
per molti motivi, riesce a guadagnare un'attenzione mediatica spropositata. Uno
degli aspetti più problematici oggi è rappresentato proprio dalla
disinformazione e dalla mancanza di una comunicazione corretta ed esaustiva sui
reali obiettivi del movimento LGBT. Noi siamo per il rispetto della pluralità e
delle differenze, non vogliamo sfasciare nulla, crediamo nella coesistenza e
nel rispetto di tutti, nella parità che tra l'altro è qualcosa di già
pienamente sancito dalla nostra Costituzione. Lì c'è tutto, basta mettere in
pratica quei principi fondamentali.
Tornando a parlare del Pride del
prossimo 7 giugno che si svolgerà a Roma, so che si stanno ricercando dei
volontari per aiutare a organizzarlo. Se qualcuno fosse interessato, che cosa
deve fare?
Tutta l'organizzazione esiste
grazie al lavoro volontario dei membri delle nostre associazioni e di quanti,
anche se non aderenti ad alcuna realtà associativa, vogliono contribuire. Per
partecipare attivamente all'organizzazione è sufficiente scrivere all'indirizzo
volontari@romapride.it. Nelle
prossime settimane pianificheremo incontri organizzativi
con tutti i volontari per programmare il lavoro. E ce n'è tanto, quindi
scrivete numerosi.
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