Un nuovo mondo - Nuova stagione. 7^ Puntata
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
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Voglio che da oggi questa data abbia per te un
altro significato. – Non appena finisce di dirlo, si avvicina e mi bacia con
una passione che non credevo possibile.
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Ma che cosa
fai? – Domando staccandomi dalle sue labbra.
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Niente di che,
volevo regalarti solo un ricordo positivo. – Risponde lui con noncuranza.
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Ma io…non
so se sono pronto… -
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Biagio, stai tranquillo. Non pretendo nulla.
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Samuele, mi manca tanto. Ogni giorno.
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Forza, vatti a
sciacquare il viso che io preparo tutto. Muoviti.
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Lascio la
cucina e, poco prima di chiudermi la porta del bagno alle spalle, sento il
suono del campanello.
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Vado io. –
Grida Elia dal fondo del corridoio. – Sì? – Lo sento domandare.
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Sono Samuele…
Biagio è in casa?
7 ^ Puntata
Biagio
Quando sento la voce di Samuele,
mi fiondo all’ingresso. Ho il cuore gonfio di emozioni che non so descrivere.
Non so se è amore, rabbia, tristezza o felicità. Ho solo voglia di vederlo e
chiedergli spiegazioni sul suo comportamento.
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Che cosa sei venuto a fare? – Chiedo quasi
gridando, avvicinandomi a un centimetro di distanza dal suo viso.
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Ciao Biagio, come stai? – Domanda in imbarazzo.
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Non credo ti riguardi. Dimmi, che cosa sei venuto a fare? –
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Volevo incontrarti. Mi sei mancato. –
- Sono serio, che diavolo ci fai qua?–
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Ho bisogno di parlarti. – Continua a dire
imperterrito.
- E' meglio che me ne vada. – Dice con
discrezione Elia. Ha un’espressione triste.
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No! Elia, non sei tu che devi andare via. Come
vedi – dico rivolgendo l’attenzione al mio ex – sono impegnato e, dato che non
voglio ascoltarti, è meglio che te ne vada. –
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Sono disposto anche a restare qua per tutta la
notte e anche domani e il giorno dopo ancora. Devo parlarti e tu devi
ascoltarmi! –
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Devo ascoltarti? Con quale diritto ti rifai vivo
dopo un anno e chiedendomi di ascoltarti? Sei davvero un pazzo se ti illudi che
me ne resti qua a sentire cosa tu abbia da dire. Spiegami, perché dovrei farlo?
–
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Perché mi ami ancora. –
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Ok, questa volta me ne vado veramente. Ciao
Biagio, ci vediamo domani allo studio. – E senza nemmeno aspettare una mia
risposta, Elia si fa spazio fra Samuele e se ne va.
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Elia, aspetta. Merda! Mi spieghi perché sei
tornato? E per di più oggi? –
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Perché ho capito che la mia libertà senza di te
non è niente. Voglio essere libero assieme a te. –
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Beh, è troppo tardi. Vattene. – E sbatto la
porta lasciandolo fuori.
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Non mi muovo da qua e anche se me ne andassi,
sappi che sono ritornato e non potrai evitarmi per sempre. – Grida da dietro la
porta.
Mi allontano in cerca della mia
ventiquattro ore per prendere il telefono e chiamare Elia che al terzo squillo
risponde.
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Perché te ne sei andato? – Lo aggredisco.
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Perché mi sentivo a disagio. –
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Ma tu sei mio amico e poco meno di mezz’ora fa
mi hai detto che potevo contare su di te e tu che fai? Alla prima difficoltà ti
defili. -
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Biagio, non prendetela con me. Non sono io
quello con cui sei arrabbiato, ma il bellimbusto che è sul pianerottolo di
casa. Se vuoi gridare con qualcuno, fallo con lui e non con me. -
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Sei proprio come lui. Prima dici quelle cazzate e
poi sparisci. -
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Ma che cosa dici? –
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Vattene al diavolo. –
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Biagio non.. – senza aspettare che finisse di
parlare, chiudo il telefono.
Poco dopo ricevo la sua chiamata,
ma la rifiuto. Mi accomodo su una sedia della cucina ancora tremante. Il
campanello delle porta continua a suonare senza sosta. Mi decido e vado da
Samuele.
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Hai solo dieci minuti per dirmi il discorsetto
che ti sei preparato. –
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Grazie, amore mio. –
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No, io non sono più nulla per te. –
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Quando mi avrai ascoltato, cambierai idea. –
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Ho i miei dubbi. –
Intanto dalla cucina, il telefono
mi avvisa dell’arrivo di un nuovo sms.
Continua…
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