Un nuovo mondo - Nuova stagione 10^ Puntata Finale di stagione
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Precedentemente su Un nuovo mondo
Daniel e Fabrizio sono riusciti a
salvare Sandro, un giovane paziente del primo che ha tentato il suicidio, e
sono riusciti a sistemare le cose fra il ragazzo e Fabio, anche lui vittima a
suo modo dell’omofobia che vige nella società, che crede che i due psicologi siano fidanzati.
Biagio, dopo un anno, riceve la
visita di Samuele mentre è a cena con Elia, il suo nuovo collega e amico. I due
si parlano e si rendono conto che ormai il sentimento che li lega non è più l’amore,
ma l’amicizia…
10^ Puntata -
Finale di stagione
Biagio
Dopo aver risposto al messaggio di Elia, provo a dormire un
po’, ma pur girandomi e rigirandomi, non riesco a prendere sonno. Decido di
alzarmi. Indossare le scarpe e prende le
chiavi dell’auto. Ho bisogno di parlargli.
La strada è deserta e in meno di dieci minuti sono a casa
sua. Citofono un paio di volte prima che mi apra. Salgo le scale di corsa. Suono
alla sua porta. Quando la apre,
mi spingo dentro.
-
Tutto bene? – Domanda ancora assonnato.
-
Sì, non riuscivo a dormire. Dovevo fare una
cosa. – Dico affannato.
-
Che cosa? Di che parli? –
-
Dovevo chiedere il terzo bacio dal mio nuovo
amico. – E dicendolo, mi lancio sulle sue labbra. Lui mi avvinghia con le sue
braccia e senza staccarsi, mi trascina nella sua stanza. Ci lasciamo cadere sul
letto, ci dimeniamo per liberarci dagli abiti. Nudi l’uno di fronte all’altro,
ci guardiamo prima di riprendere a baciarci. Ci muoviamo con ardore. I nostri
corpi, le nostre pelli, si scaldano a vicenda fino a quando non diventano l’uno
parte dell’altro.
***
-
Adesso me lo dici quello che volevo sentirmi subito
dopo il primo bacio? – mi sussurra all’orecchio
poco dopo aver raggiunto l’apice del piacere.
-
Mi piace essere baciato date. Mi piace essere
abbracciato, coccolato, amato da te. Sono stato uno scemo a non capire che da
tempo avevo dimenticato Samuele e che in te avevo trovato il mio nuovo mondo.
Potrai mai perdonarmi per averci messo tanto per capirlo? –
-
Ti avrei aspettato per tutta la vita se fosse
stato necessario. Sei il ragazzo che ho sempre sognato. Sei simpatico,
intelligente, bello e sai tenermi testa come pochi. Sei proprio un cazzone come
me e solo tu potevi essere quello giusto. –
-
E adesso l’ho capito. –
-
Quindi con Samuele è tutto finito, giusto? –
-
Sì. Parlando ci siamo resi conto che non eravamo
più innamorati. Ci vogliamo ancora bene, ma è un sentimento d’amicizia. Non ci
perderemo di vista perché lui è importante per me e io per lui, ma tra noi non
potrà più esserci nient’altro. Spero non ti crei problemi se voglio che
continui a far parte della mia vita. –
-
Se mi assicuri che anche lui non prova più
niente per te, non posso privarti di una delle persone che ti stanno a cuore.
Sappi, però, che se dovesse fare lo scemo, lo picchio. –
-
Come è rude, dottore. –
-
Non l’avevi capito? –
-
Beh, forse avrei bisogno di appurarlo meglio – e
dicendolo, mi avvicino a lui e ricomincio a fare quello che avevamo finito da
poco.
***
Dopo aver fatto colazione, torno al mio appartamento per
cambiarmi prima di recarmi in studio. Con Elia abbiamo deciso di dirlo a Fabrizio
e Daniel non appena l’incontreremo . Nasconderlo non avrebbe senso. E infatti,
quando arrivo, li trovo assieme in sala relax che sorseggiano un caffè.
-
Ben arrivato… Abbiamo fatto le ore piccole? –
Dicono Fabrizio e Daniel con un sorriso sotto i baffi.
-
Ma come, glielo hai detto? – Dico a Elia
fingendomi indispettito.
-
Scusa, ma non riuscivo più a tenerlo dentro. Lo
voglio gridare a tutto il mondo. – Mi risponde con il suo solito modo di fare.
-
Sei proprio un cazzone! –
-
Senti chi parla? –
-
Non sono io per ora quello di cui si sta
parlando. –
-
E certo, lui si tira sempre fuori quando non gli
conviene il discorso. –
-
Ehi, ehi ragazzi. Basta. Prendiamo il caffè in
santa pace, volete? – Intervengono i nostri amici.
-
Sì, scusate. –
-
Allora… -
Riprende Fabrizio – So che sai che Samuele è tornato e so anche che ti ha detto
che stasera ci vedremo da Simone e Ale.
–
-
Sì. Se ci dite a che ora è l’appuntamento, vi
raggiungiamo. –
-
Sono contento di sentirtelo dire. Mi sarebbe
dispiaciuto dover scegliere chi incontrare. L’appuntamento è alle 22. –
-
Ci saremo. – Risponde Elia sorridendomi e
appoggiandomi una mano sulla spalla in segno di rassicurazione. Lo guardo e
sorridendogli gli sussurro ti amo.
-
Cosa hai detto? – Dice gridando.
-
Ma perché devi fare sempre il cazzone. –
-
Ma non è colpa mia se non ho sentito. Ripeti che
hai detto. –
-
Smettila. –
-
No, finché non ripeti a voce abbastanza elevata
cosa hai detto. –
-
Ti prego Biagio, dirglielo o non la finisce più.
– chiede supplichevole Daniel.
-
Ti amo, cazzone.
Sei contento? –
-
Di più. Sono felice. Ti amo anch’io. –
***
Fabrizio
Ed eccoci di nuovo tutti assieme e questa volta non c’è
nessuno motivo per non essere allegri. Beviamo dimenticando i ruoli che ora
ricopriamo nelle nostre vite e sembriamo dei liceali in libera uscita. Facciamo
un così tale chiasso che dei ragazzi, più giovani di noi, ci guardano stupiti.
-
Adesso brindiamo a noi. Al nostro ritorno, alle
nostre vite, ai nostri amori, alle nostre amicizie. Pensiamo solo a goderci
questo momento di serenità perché non sappiamo quanto durerà. – Dico alzandomi
in piedi un po’ brillo.
-
Amore siediti, non ti reggi in piedi. – Mi dice
prendendomi per un braccio Andrea. – Quanto sei bello quando ti lasci andare.
Ti amo così tanto.
-
Ti amo anch’io, Daniel. – Dico senza rendermene
conto. Andrea mi guarda e poi si gira verso il nostro amico che mi osserva
incredulo.
Ecco, l’avevo appena detto:
godiamoci questa serenità perché non sappiamo quanto durerà.
Mi sa che è già finita.
Fine stagione.
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