Quando è il gay della vecchia guardia a remare contro i diritti LGBTQ
Rubrica: Francesco Sansone
Grafica: Giovanni Trapani
Il titolo scelto per questo post parte da alcune
affermazioni che nel corso delle scorse settimane sono state rilasciate da
alcuni personaggi omosessuali e che hanno fatto discutere per il contenuto a
esse contenute.
Dolce & Gabbana, Cristiano Malgioglio, Alfonso Signorini
da tempo mettono in discussione il desiderio di quella parte della comunità gay
che chiede il diritto di unirsi in matrimonio e, perché no, diventare genitori.
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A loro si unisce Platine, drag queen che da anni perversa
nei salotti televisivi animando il trash del tubo catodico, che, durante l’ultima
puntata andata in onda del Maurizio Costanzo Show chiede al conduttore, all'ex parlamentare Anna Paola Concia e alla moglie di quest'ultima, Ricarda, qual è il motivo per cui si debba riconoscere il diritto al matrimonio ai gay dato che l’amore non ha bisogno di un contratto per
esistere. Da qui una discussione con la Concia, che a mio avviso non è stata in
grado di reggere il dialogo, in cui la
Drag Queen ha affermato che dietro a questo desiderio, in realtà, c'è solo una necessità di acquisire i privilegi tipici del
matrimonio.
Ora, io capisco che per certi personaggi nati e cresciuti
in una società diversa, in cui essere omosessuali significava scopare nelle dune e partecipare ai festini danzanti, sia complicato considerare che una coppia desideri passare la vita insieme cercando di
tutelare l’altro, ma non posso accettare che questi, avendo visibilità, oscurino il pensiero di tutti coloro che,
nella difficoltà di tutti giorni, devono lottare per essere riconosciuti in ogni loro gesto.
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Troppo semplice è parlare dall’alto di certe posizioni privilegiate,
così come è troppo facile vivere una vita in cui, solo perché sei un cosiddetto
V.I.P., certe cose non valgono e non ostacolano la tua vita. Bisognerebbe, però, considerare la vita di due ragazzi/uomini qualunque che non hanno nessun sostegno, se non l’amore che provano l'un per l'altro, per rendersi conto che una firma su un contratto che riconosce
il loro rapporto, è più utile di una serata in discoteca.
Per far capire l'importanza di una legge a tal proposito, non andrò a cercare esempi lontani, ma vi parlerò della mia esperienza.
Come in molti di voi sanno,
la scorsa estate sono stato operato due volte per una peritonite e al mio
fianco avevo solo Giovanni che, al momento di rivolgersi al medico per ricevere
informazioni sul mio decorso post operatorio, si è sentito rispondere che non
essendo un famigliare non poteva ricevere alcuna informazione in quanto la
legge non lo consentiva. Fortunatamente, nel modulo di consenso all’intervento avevo
indicato lui come persona da tenere informata e quando il mio compagno l’ha
comunicato, il dottore, dopo essersi sincerato della veridicità della sua
affermazione, ha dovuto aggiornarlo seppur mostrando il suo astio per il tipo
di relazione che ci legava.
Io ho
avuto la prontezza di spirito di indicare Giovanni nel modulo, ma se in preda
al dolore non lo avessi fatto? Il mio compagno, con cui divido la vita da quasi
dieci anni e con cui accudisco due cuccioli, Perseo e Calliope, sarebbe rimasto
un estraneo e nessuno lo avrebbe informato.
C’è altro da aggiungere sul perché sia importante che lo
Stato italiano riconosca alla comunità LGBTQ la possibilità di sposarsi?
Vero, l’amore è molto di più di un pezzo di carta, ma dato
che ognuno tira fuori il libero arbitrio a proprio uso e consumo, perché un
gay, una lesbica, una transessuale non possono usarlo, a loro volta, per ciò che
ritiene giusto?
Cari gay della vecchia guardia, non capisco cosa non vi sia
chiaro del perché alcuni gay di oggi
vogliono, per dirla come voi, “omologarsi agli etero” al fine di tutelare colui o colei con cui s’è scelto
di condividere la vita. E non uscitevene con la manfrina del testamento perché
non tutti possono permettersi di rivolgersi a un notaio e, poi, lo sappiamo tutti, gli atti possono venire impugnati e valere
come carta per il culo.
Smettiamola di portare avanti il modello dell'omosessuale che trascorre
le serate a scopare e a ballare per ostentare un'alterità trasgressiva.
Ha stancato!
E poi, diciamocelo chiaro, se si pensa solo a ballare e a scopare, buttato il preservativo e appese la scarpe al chiodo, che resta?
Ha stancato!
E poi, diciamocelo chiaro, se si pensa solo a ballare e a scopare, buttato il preservativo e appese la scarpe al chiodo, che resta?
#IGBA15
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Ecco quella di Platinette è una domanda che faccio fatica ha capire se non attraverso un certo ritorno mediatico dall'averla posta.
RispondiEliminaNon riesco a capire il motivo del perchè una persona che sembra dotata di un intelligenza piuttosto sveglia non arrivi a capire che anche per l'amore eterosessuale non sarebbero necessario un contratto ma invece esiste e si chiama matrimonio, adesso per le persone omosessuali questo in italia non è possibile quindi si viene a creare una discriminazione tra cittadini che hanno uguali diritti e uguali doveri e lo Stato è tenuto obbligatoriamente a eliminare tali discriminazioni come sancisce la Costituzione.
Il punto fondamentale del matrimonio egualitario non sta nel fatto che uno si voglia sposare o meno o nella percentuale di persone che si sposerebbero o in una altra qualsiasi ragione personale ma nel fatto che c'è una discriminazione tra pari cittadini per condizione sociale e giuridica.
Eì una cosa molto semplice da capire e mi insospettisce che persone culturalmente preparate non arrivino a capirla.
Loran, credo che parli così perché è stata troppo tempo da sola da non capire più cosa significa amare e ciò che si è disposti a fare più di tutelare colui che ricambia il tuo amore.
EliminaMa non so conosco alcune persone che sono da sole è hanno una certa età ma capiscono la differenza che c'è tra le proprie convinzioni personali il loro vedere la vita in un certo modo e il voler applicare a tutti queste cose.
EliminaIo stesso che ho quasi 50 anni sto da solo non sono mai stato in coppia con qualcuno ma non mi verrebbe mai in mente di dire quello che ha detto Platinette e allora quando sento certe cose in televisione mi viene il sospetto che vengano detto più perchè si sta davanti ad una telecamera quanto per opinioni personali in cui si crede.
Questo è pure vero, ma, purtroppo, per un po' di visibilità, la gente è disposta a tutto anche a remare contro ai propri diritti.
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