Estratto da Io: nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita Ed 2014
In questo ultimo venerdì di febbraio, voglio condividere con
voi un estratto di Io: nella gioia e nel dolore - Diario di un ragazzo in crescita Ed 2014 per festeggiare un traguardo
raggiunto che non pensavo fosse possibile.
Ringrazio tutti coloro che hanno già scelto di comprarlo e
tutti coloro che, leggendo questo post, vorranno farlo, ma soprattutto vorranno
condividere con me le proprie impressioni sul libro all’email raccontidivitagay@hotmail.it
Lo trovi qui |
Estratto da
Io: nella gioia e nel dolore – Diario di un ragazzo in
crescita. Ed. 2014
4 GENNAIO 2002
Caro Diario
Questo pomeriggio Matteo mi ha
chiamato dicendomi che voleva incontrarmi e voleva sapere se in serata fossi
andato al Fuso. […]Matteo è arrivato e, bussando al finestrino
dell’auto, mi ha detto: sei ancora qua? Forza sbrigati che sei in ritardo.
[…]
- Allora che si fa? - Mi ha chiesto
guardandomi negli occhi.
- Non lo so! – - Ti va di prendere una
bottiglia di vino e di berla in un posto appartato?-
- Andata! –
[…]
- Posso farti io una
domanda? -
- Vai! -
- Che cosa hai pensato quando mi hai visto la prima volta? -
- Vediamo... veramente non ricordo quando ci siamo incontrati
la prima volta. -
- Un pomeriggio al Fuso.
-
- Ah sì...
be’, nulla di particolare. -
- Bene! - Dico
con un tono deluso.
- Ma sì, a
stento ci siamo detti ciao. -
- E quando hai
iniziato a pensare qualcosa su di me? -
- Ma non lo
so... le varie sere in cui ci siamo incontrati, le quattro (contate) chiacchiere
che abbiamo scambiato.
[…]
- Perché
tremi? Senti freddo? - Mi ha domandato con premura.
- No! -
- Allora
perché tremi? -
- Non lo so
neppure io. -
- Ecco, là c’è il
locale, vado a prendere il vino e arrivo subito, aspettami eh? -
- Non credo di avere altre possibilità. -
- Questo è vero. – Ha risposto ridendo.
[…]
Abbiamo deciso
di andare in un piazzale a bere il vino e una volta arrivati Matteo ha spento
l’auto e ha aperto la bottiglia versandone il contenuto nei bicchieri. […]
A differenza del vino
che è terminato dopo qualche bicchiere, le nostre conversazioni avevano tutte
un inizio ma non una fine. A un certo punto gli ho confessato che mi scappava
la pipì scoprendo di non essere il solo ad avere quella necessità. Mi ha detto
che eravamo vicini a casa sua e che, se per me non era un problema, saremmo
potuti andare lì. Ho accettato e l’auto si è rimessa in movimento. In un attimo
eravamo già sotto casa sua, dentro l’ascensore e poi in cucina. In quest’ultima
stanza, ho notato che sul tavolo c’erano due calici pronti per essere riempiti.
I due bicchieri erano appoggiati sopra al tavolo di legno lucido posto al
centro della stanza. […]
- Posso sedermi sul pavimento? – Gli ho domandato avvertendo
la necessità di adagiarmi.
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- Certo, sentiti libero di fare quello che vuoi. – Mi ha
risposto.
E così mi sono seduto sul pavimento mentre lo guardavo
sorseggiare il vino. Mi sono alzato per posare il bicchiere che avevo in mano e
appoggiarlo sul tavolo. All’improvviso mi sono sentito tirare. Era lui che con
il braccio faceva forza per avvicinarmi a sé affinché avvenisse il contatto fra
le nostre labbra. Ho cercato di evitare le sue labbra carnose varie volte fino
a quando non ho ceduto alla sua insistenza; fino a lasciarmi andare
completamente a lui.
Mi ha chiesto di seguirlo in camera sua dove, dopo avermela presentata, ha spento le luci e nell’oscurità
siamo tornati a baciarci e a toglierci gli indumenti. Eravamo soli. Gli abiti
sparsi sul pavimento e noi, adagiati sul letto, andavamo oltre ai baci.
[…]
Caro Diario
non riesco a capire
ciò che ho provato. Ero contento e allo stesso tempo spaventato. Non avrei mai
immaginato che la prima volta potesse essere così piena di sensazioni
contrastanti. […] Sto davvero bene.
Notte
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