Rewind - Racconti di vita... gay: Anonimo
Per questo nuovo appuntamento rewind sono andato a pescare da Racconti di vita... gay per riproporvi una storia davvero forte che all'epoca mi arrivò tramite commento e che vi fece reagire in massa per sostenere quel giovane uomo. Per chi non avesse avuto modo di leggerla all'epoca, può recuperarla e pensare quanto quelle stupide costrizioni sociali sono pericolose per un ragazzo gay.
Rewind
Racconti di vita... gay
Anonimo
Ciao a tutti. Scusate se scrivo la mia
storia come commento, ma non voglio che nessuno abbia la mia mail e
chiedo scusa a Francesco se non voglio mandargliela direttamente. Poi
starà a lui decidere se pubblicarla o meno. La scriverò a pezzi ok?
Sono un uomo di 34 anni e vivo
a Mestre. Sono sposato da 8 anni ed ho 1 bambino. Ho deciso di
raccontare la mia storia affinché qualcuno possa conoscere davvero cosa
sia la meschinità e lo squallore...entrambe caratteristiche possedute
dal sottoscritto. Racconto dall'inizio la mia storia di vita.
Sono figlio di separati: mia mamma ha
tradito mio padre anni fa e lui, dopo anni di sopportazione, lasciò la
nostra casa, dimenticandosi del tutto di me e di mia sorella. Tuttora
non ci sentiamo mai, se non per Natale o Pasqua. Mia mamma non si è più
rifatta una vita, nonostante abbia avuto molti amanti. Mia sorella ha 27
anni ed a breve si sposerà. Io sono sempre cresciuto con l'idea di
avere una famiglia tutta mia, ma sin da quando ero piccolo vedevo film
porno e mi masturbavo pensando agli uomini. Di queste tendenze non ho
mai parlato a nessuno, dato che non volevo fare soffrire la mia
famiglia, che aveva già di suo molti problemi. Non ho mai avuto molti
problemi nel nascondermi, anzi..speravo che qualcuno se ne accorgesse
sul serio, così da non dovere fare tutto il lavoro da solo. Speravo che
mia mamma o mia sorella un giorno o l'altro mi avessero detto "Pezzo di
merda...ti pare che non lo sappiamo che sei gay?" Così almeno avrei solo
detto "Avete ragione, è vero". Invece non è mai accaduto,forse per
cecità o per disinteresse... nonostante fosse palese... sono molto
aggraziato e femminile, mi curo mani e sopracciglia, ascolto musica
trash e vedo Maria de Filippi! Ho trascorso la mia gioventù facendo
sesso con molti uomini, cercando invano l'amore con la a maiuscola. Un
bel giorno mia sorella mi presentò una sua amica, che chiamerò M. Lei
era una ragazza bellissima, con lineamenti molto mascolini e la cosa non
mi dispiaceva affatto. Non dissi né a lei né a mia sorella che ero gay,
ma una sera (Capodanno) bevvi troppo e finii a letto con M. Il giorno
dopo lei era accanto a me, felice ed estasiata. Io invece ero disgustato
e mi sentivo un bastardo, perché nei mesi passati avevo avuto modo di
scoprire che bella persona fosse e con quanto ardore si fosse innamorata
di me. Non le dissi nulla e la tenni stretta a me, come per cercare un
appiglio, ma lei lo interpretò come una dimostrazione d'amore. Iniziai
ad uscire con lei e ci fidanzammo.
L'idea di tradirla con uomini non mi
andava affatto, però mi mancavano gli odori maschili ed anche i loro
corpi. Resistetti poco e decisi di dire tutto a mia sorella, la quale mi
disse una sola frase che tuttora mi riecheggia come un canto funebre
"Sei gay? Non m'importa, sei e sarai sempre mio fratello, ma M è la mia
più cara amica… non puoi farla soffrire anche tu… non sai cosa ha
passato nella sua vita. Se mi prometti che non andrai più con gli uomini
giuro che non le dirò niente. Sposala e rendila felice!". Non le dissi
nulla stupidamente e me ne andai in lacrime. Il silenzio vale più di
mille parole ma lei non mi chiese più nulla dopo quel giorno. Iniziò ad
organizzarmi il matrimonio e, nonostante mi fossi ripromesso di dire
alla mia fidanzata tutta la verità non lo feci mai. Mi sposai e vedere
tutta la mia famiglia (tranne mio padre) commossa, mi portò ancora più
nello sconforto. Il sesso con mia moglie non è mai stato un problema. Mi
piace farlo con lei e non c'è nulla che non le facessi...dai rapporti
orali, anali, eccetera. Da un certo punto di vista amo il suo animo e il
suo corpo, ma non posso amarla come si deve. So di essere gay, non sono
né bisessuale, né altri stupidi eufemismi per nascondere la mia verità:
sono gay e basta. In 5 anni di vita coniugale non l'ho mai tradita...
la tradisco però ogni giorno con la mente, con le mani e col cuore
quando mi masturbo pensando a qualsiasi uomo mi accenda i ricordi del
sesso passato con uomini d'altri tempi. Un anno e mezzo fa feci un
viaggio di lavoro e conobbi un uomo della mia età, si chiamava F. Era
sposato anche lui da anni e da quel momento divenni il suo schiavo nel
vero senso della parola. Non so se dipendeva dal fatto che fosse un uomo
e basta oppure se era per il suo aspetto così maschio e rude, resta il
fatto che in quella settimana ogni momento era buono per fare sesso. Ci
penetrammo a vicenda per lunghe ore ed in quella settimana non pensai
nemmeno una volta a mia moglie. Fa schifo da dire, ma è così. Quando
tornai a Mestre e lei mi accolse alla porta dicendomi che era incinta,
mi crollò il mondo addosso. Mentre ero in aereo mi ero ripetuto di
tornare a casa, dirle tutto e lasciarla libera, ma quando mi disse che
aspettava un bambino scoppiai in lacrime. Lei credeva fossero lacrime di
gioia, mentre in realtà erano di dolore estremo. Non avrei potuto più
rifarmi una vita, farle rifare una vita... insomma ero perduto ed anche
lei lo era, anche se era all'oscuro di tutto. Cessai di vedere uomini
un'ennesima volta. Mio figlio è la cosa più bella della mia vita e darei
la vita per lui. Rifarei questo "sbaglio" altre mille volte, però se
potessi tornare indietro vorrei ritornare al momento in cui mia sorella
mi organizzò con estrema crudeltà il giorno delle mie nozze per dirle un
grande e solenne vaffanculo. Non voglio dare la colpa a lei... in
primis è colpa mia, ma cosa posso fare adesso?
Piango ogni giorno dentro il mio cuore,
piango, piango e ripiango, ma dall'esterno nessuno si accorge di nulla. A
volte mi chiedo se sia davvero colpa mia oppure se sono circondato da
gente che vede senza guardare, se sente senza ascoltare, se vive senza
esistere. Come fanno a non vedere il mio dolore, le mie falsità? Ogni
notte prego Dio di portarmi con se’, oppure spero di essere scoperto da
mia moglie mentre mi masturbo ogni sera davanti al PC guardando sui siti
quei begli uomini che fanno sesso liberamente e con fierezza. Altre
volte vorrei fuggire e lasciare tutto e tutti per fare la vita che ho
sempre voluto vivere. Purtroppo sono solo un vigliacco, che non riesce
nemmeno a dire la verità a sua moglie, che non merita affatto tutto ciò
che le ho fatto in tutti questi anni. La vita è una sola e non va
sprecata... la mia purtroppo non è più vita e la colpa è interamente
mia. L'unica cosa che mi rimane è insegnare a mio figlio il coraggio, la
correttezza e l'indipendenza ideologica... spero che non diventi come
me e che possa un giorno prendere la strada che desidera.
Cari lettori, la mia storia è finita.
Non risponderò a nessun commento... però leggerò con attenzione i
vostri, se ci saranno. Scusate per l'intrusione e complimenti per il
blog.
Caro amico anonimo. Grazie per condividere la tua storia con noi, è molta profonda e commovente.
RispondiEliminaLeggendo e rileggendo, noto nelle tue parole, non solo dei grandi sensi di colpa, ma anche molta severità verso te stesso.
Una persona che pensa in non fare del male agli altri, perchè dovrebbe essere un vigliacco?
Perchè gli altri dovrebbero rendersi conto del tuo dolore, quando lo hai potuto nascondere per tutti questi anni?
Probabilmente l'immagine che dai è quello di un uomo che cura se stesso, ma che ha una grande serietà, sociale, matrimoniale, e genitoriale.
Ora devi chiederti quanto male gli faresti a Lei se lo venisse a scoprire?
Devi chiederti quanto male faresti a quelli che apprezzano te per quello che fai vedere che sei e non veramente per quello che sei?
Tuo figlio è una cosa importantissima, al punto che li terrai nascosto tutta la vita chi è il suo vero papa?
E' perchè continui a nasconderti alle persone che più ami, che fa sentirti colpevole, e senza nessuno.
Sono convinto però, che tutto quello e tutte quelle persone che ti impediscono,(tu ti impedisci), di essere te stesso, non sono quelle che ti fanno sentire una piena soddisfazione come quando sei stato con un uomo.
I tuoi convenzionalismi sociali superano l'amore per te stesso, e lo stesso amore delle persone che ami.
Una cosa è certa, non sei l'unica persona sposata e con figli che soffre questa situazione.
Pensa al bene di tuo figlio e a quello di tua moglie, e preparati perche un giorno non molto lontano tu possa affrontare la situazione, raccontare la tua identità e liberarti di tutto questo peso che ogni giorno ti angoscia e ti spegne.
Con Affetto, S, S di Sebastian.