"Narrè", il nuovo singolo dei Vorianova. Biagio Di Gesaro: «Guardare al passato significa trovare la consapevolezza di chi si è e di chi si è stati».



A qualche anno dall’ultimo lavoro discografico, i Vorianova presentano il nuovo singolo “Narrè”, che

anticipa l’album dallo stesso titolo in uscita il mese prossimo per Isola Tobia Label e già in prevendita sul sito della casa discografica.

Il brano è accompagnato da un videoclip innovativo, realizzato dalla giovane artista palermitana Nadia Manco, dove filo conduttore è il concetto del tempo, raffigurato attraverso diversi elementi in movimento con protagonista la band di Isnello (PA).

Abbiamo raggiunto Biagio Di Gesaro, per farci raccontare qualcosa in più sul nuovo singolo e sul nuovo album, il quinto, ed ecco cosa la voce dei Vorianova ha detto a Il mio mondo espanso.



L’Intervista



D.Narrè” è il titolo del nuovo singolo, che anticipa l’uscita del nuovo album. Cosa vi ha spinto a scegliere proprio questo brano per dare il via a questo nuovo progetto?

R. Nel nuovo album dei Vorianova, il quinto dall’inizio della nostra carriera musicale, sono presenti canzoni con temi sociali molto forti e non è stato facile scegliere il brano che avrebbe dovuto rappresentare e presentare l’intero album. “Narrè” è una ballata sul senso della vita; quando l’abbiamo registrata, in Italia cominciava a farsi seria la situazione della pandemia e giorno dopo giorno assistevamo alle vicende umane di tante persone che cominciavano, a causa della pandemia appunto, a perdere il lavoro e la fiducia nella vita stessa. Molte volte, in questi mesi trascorsi, abbiamo visto la gente reinventare la propria vita pur di non farsi soffocare da ciò che stava accadendo. E dunque rileggendo il testo di “Narrè” ci siamo resi conto che era la canzone “giusta nel momento giusto”, abbiamo pensato che chi avrebbe ascoltato le parole in essa contenute si sarebbe rivisto e avrebbe rivisto la propria storia personale, e magari emozionandosi avrebbe trovato nella musica un momento per sognare e riavere ciò che più manca in questi tempi, la voglia di normalità, la tranquillità di una casa e l’amore di una famiglia vicina. Dopo che è uscito il video di “Narrè” abbiamo ricevuto molti messaggi da parte di amici che dicevano di avere pianto tanto ascoltandola, questa è stata una delle cose più belle che potevano capitarci.


D. Avete affermato che il titolo, che significa “indietro”, si collega alla voglia di ritrovare il senso della vita nel momento in cui, indipendentemente dalla propria volontà, accade qualcosa che ci costringe a fermarci. Proprio per questo vi chiedo: siete riusciti a trovare un senso a quanto sta accadendo?

R. Difficile rispondere a questo, ciò che sta capitando ha davvero sconvolto le nostre vite. Facile dire che arriveranno tempi migliori o che tutto tornerà come prima, di sicuro il prezzo da pagare sarà altissimo e ci vorranno anni prima che si sistemi tutto. Il senso lo dobbiamo lasciare alle future generazioni, dobbiamo fare di tutto perché i nostri figli non avvertano la gravità di ciò che sta succedendo, e questo non è facile. Ma se diamo loro una speranza siamo sicuri che si tornerà più forti di prima. Dovremmo lasciare tanti insegnamenti, gli stessi che ognuno di noi sta imparando a proprie spese e sta vivendo sulla propria pelle, se saremo capaci di anteporre gli interessi personali a favore della collettività possiamo ritrovare il senso a questa grande lezione che la vita ci ha messo davanti.




D. La Sicilia è nuovamente in zona rossa e questo, sappiamo bene, significa la chiusura delle attività non indispensabili. A quasi un anno dallo stop agli eventi artistici, come si riesce a non farsi scoraggiare?

R. Mai avremmo immaginato che si sarebbero chiusi un giorno tutti i teatri, i musei, che si sarebbero fermati i concerti e le attività artistiche in generale… difficile non farsi scoraggiare!

Sulla facciata del Teatro Massimo di Palermo vi è una famosa epigrafe che è scolpita sul frontone  e recita così: “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”. Credo che questa frase racchiuda oggi come non mai l’importanza della musica e dell’arte in generale. Il potere intrinseco che l’arte ha sull’uomo, per muovere le coscienze, per educare ad una vita fatta di valori e rispetto, per non parlare dei benefici che la musica e l’arte in generale hanno sempre avuto sui soggetti fragili, capaci di migliorare una condizione di vita umana altrimenti difficile. Sono tanti gli aspetti che rendono indispensabile la musica e le espressioni artistiche, bisogna avere solo un po' di pazienza, la musica non si è mai fermata e mai cesserà di fare del bene all’uomo. Quindi parola d’ordine non scoraggiarsi"


D. Cosa vi è pesato maggiormente di questa situazione?

R. Di sicuro ciò che più pesa per noi è il contatto con il pubblico che ascolta i nostri concerti, non si può immaginare un futuro dove la musica si fa davanti ad un computer o peggio davanti ad uno smartphone, da lì non passano le emozioni. Ci auguriamo che non si approfitti di questa situazione per renderla normale nel futuro, sarebbe la fine di tutto. La musica è quel veicolo trasparente che trasporta le emozioni direttamente nel cuore delle persone, e non ci sarà mai nessuno schermo che potrà sostituire la forza e la traiettoria che un’onda sonora compie per raggiungere gli animi.


D. Dato che il brano parla del guardarsi indietro per trovare la spinta perandare avanti, se guardate al passato, cosa vi spinge a non mollare la presa e  a continuare a fare musica?

R. Guardare al passato significa trovare la consapevolezza di chi si è e di chi si è stati, non c’è storia che continui senza che il passato sia sempre lì ad intralciare la via, a farci fermare tutte le volte che è necessario per ripartire. Guardarsi indietro diventa allora un bisogno, un’esigenza di ripercorrere la storia della nostra vita e di risalire dal fondo.

Sinceramente non abbiamo mai pensato alla nostra vita senza la musica, lei è la nostra compagna fedele, ci viene a trovare nei momenti in cui sentiamo il bisogno di colmare un vuoto o di colorare uno stato d’animo riempiendolo di note. La grande forza sta nel comporre mai per sé, ma per gli altri, nel momento in cui finiamo di scrivere una canzone non è più nostra ma è del nostro pubblico, la regaliamo a tutti coloro che vogliono renderla loro. Se guardiamo indietro al nostro passato personale troviamo questo, troviamo tante persone che ancora oggi dopo tanti anni hanno i nostri cd sempre in macchina a fargli compagnia in tutti i momenti della giornata, troviamo gli stessi amici con cui condividiamo un bicchiere di vino dopo avere suonato assieme o dopo avere registrato nuove canzoni. Questo ci dà una grande spinta per non mollare mai la presa e continuare a vivere con la musica.


D. Il brano è accompagnato da un videoclip intermente realizzato in animazione. Come nasce il progetto?

R. Il video è stato realizzato da una giovane artista palermitana, Nadia Manco, che abbiamo scelto dopo aver per caso scoperto e apprezzato i suoi lavori con le animazioni digitali. E’ la prima volta che i Vorianova si presentano al loro pubblico proponendo non il classico videoclip in cui la band è protagonista delle scene ma decidendo di unire alle parole e alla musica la tecnica delle animazioni digitali (nel video di Narrè il concetto del tempo è raffigurato attraverso diversi elementi in movimento). E dunque è stata quasi una sfida, le abbiamo mandato il brano da ascoltare e il testo da leggere e volutamente non abbiamo detto nulla su come ci sarebbe piaciuto vedere raffigurata questa canzone. Lei ha accettato la sfida e si è lasciata trascinare da ciò che ha ascoltato e da ciò che questa canzone le ha evocato. Nadia dice infatti : “Per realizzare il video mi sono lasciata ispirare dalla musica che, accompagnata dalle parole, ha evocato in me un’atmosfera quasi fiabesca in cui lo scorrere del tempo diventa protagonista insieme alle piccole cose che rendono unica la propria vita, dall’osservare le foglie che volano trasportate dal vento e le onde del mare su cui si muove una barca a vela, all’amore per i propri cari. La storia viene raccontata in una dimensione talvolta cartacea, la stessa carta su cui, quando ci lasciamo trasportare da momenti di particolare ispirazione, lasciamo memoria di come stiamo vivendo la nostra vita, attraverso foto ricordo o semplici lettere.”


D. Per concludere, dicevamo che “Narrè” è il singolo che anticipa l’album. Ci potete anticipare qualcosa in più su questo nuovo lavoro?

R. Questo album racchiude 13 brani inediti scritti come sempre nel dialetto siciliano, i cui testi portano la mia firma e quella di Luca Di Martino, autore, quest’ultimo, anche delle musiche. Per la prima volta abbiamo voluto dare spazio anche ad una canzone scritta in italiano, una sorpresa di sicuro per tutti coloro che ci conoscono già.

“Narrè” è un viaggio musicale che alterna canzoni in cui vi sono momenti di riflessione e attimi sognanti, storie di vita quotidiana e grida di denuncia verso una società priva di valori; tutte le canzoni sono legate da un unico tema che è il tempo, nelle sue mille sfaccettature. Questo album si potrebbe definire un concept che ha come filo conduttore il tempo che passa, che è passato e che passerà.

Anche in questo nuovo lavoro la ricerca dei suoni la fa da padrone e abbiamo un sound vicino al world progressive ancora più accattivante del precedente disco. Gli arrangiamenti sono stati curati come sempre da noi Vorianova, ma in questo nuovo album siamo stati stavolta affiancati, negli arrangiamenti appunto, da un musicista e compositore madonita, Leonardo Bruno, che ha lasciato un’impronta musicale molto ricercata, in cui ci siamo fortemente riconosciuti. Per concludere vorremmo presentare la band: io, Biagio Di Gesaro, voce del gruppo, Luca Di Martino alle chitarre, Alessandra Macellaro La Franca al pianoforte e ai synth, Fabrizio Pezzino alla batteria e percussioni. Assieme a noi Vorianova hanno suonato inoltre, nel disco Narrè, Mariano Tarsilla al basso, Gloria Grisanti alla voce e Leonardo Bruno che ha curato la sezione archi. E infine un’ultima sorpresa è la partecipazione dei piccoli Leandro e Giovanna Di Gesaro che hanno cantato con noi.


Il videoclip