Artiaco ritorna
nella capitale dopo settantotto presentazioni in giro per l’Italia e l’ospitata al
Salone Internazione del libro di Torino per parlare, ancora una volta, del suo
romanzo d’amore, amicizia, pregiudizio e omofobia.
«Sono felice nel profondo dell’anima», ammette Mario Artiaco a Il mio mondo espanso. «Con
la mia storia voglio provare a rendere il mondo un posto migliore per i nostri
figli e nipoti, lo dico senza retorica.»
Il suo Io, Lauro e le
rose, tratto da una storia vera, racconta quando ancora l’omofobia sia
parte attiva di questo paese.
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Domani alle 18:30 nei
locali della libreria Notebook all’auditorium di Roma, Artiaco, che appare anche fra i dieci autori che hanno collaborato
all’antologia benefica La vita è un
sogno (qui per saperne di più), darÃ
ancora una volta voce al suo romanzo, alla sua storia e ai suoi personaggi in compagnia di una relatrice d’eccezione, la senatrice, a cui si deve la legge sulle unioni
civili, Monica Cirinnà .
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Army, l'artista indie campano, torna con un nuovo e struggente brano, intitolato 'Mamma Auròra', dedicato alla memoria della madre, venuta a mancare sei mesi fa. L'uscita del singolo mi ha dato modo di incontrare Army e scambiare una bella e interessante chiacchierata, che mi ha permesso di conoscere meglio questo artista di talento ma anche la persona che si cela dietro l'immagine del cantante tormentato e malinconico.
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MAMMA AURORA VIDEOAUDIO
D. ‘Mamma Auròra’ è il tuo ultimo singolo.
Un brano dal testo e dalla musicalità struggente e che hai dedicato a tua
madre, scomparsa recentemente. Cosa significa per te questo brano?
R. Nel brano traccio un quadro degli
ultimi anni della mia vita. Anni in cui la mia famiglia si è ritrovata
improvvisamente infelice e nei quali mia madre è quella che ha subito più di
tutti. Ho cercato di salvare i miei genitori dalla depressione, che tra l’altro
ho conosciuto di riflesso anch’io, ma non ci sono riuscito. Era una compito
troppo arduo per me. Ho trovato mia madre senza vita a soli sei mesi di distanza
dalla morte di mio padre. È
stato un dolore atroce, ero legatissimo a lei. Nella canzone, però, le prometto
che mi salverò, che saprò essere tenace e che non mollerò mai nella vita.
D. In che modo la depressione appartiene
anche a te?
R. Sai, le circostanze della vita a volte ti
portano a isolati dal mondo. Da ragazzo, a esempio, essendo sensibile e schivo,
ho iniziato a soffrire di ansia ma con gli anni ho saputo reagire e
controllarla e devo confessarti che la musica mi ha aiutato molto in questo. A
volte, però, il mondo è falso e opportunista e uno come me non riesce a
relazionarsi facilmente con ciò, arrivando a litigare spesso. Oggi, forse sarÃ
per via della maturità , ho imparato a mediare e a guardare il tutto con un
certo distacco.
D. Dici che il mondo è spesso falso e
opportunista. Mi spieghi cosa intendi e come sei arrivato a questa convinzione’
R. Oggi vedo troppa frustrazione nelle
persone. Questa società dell’immagine ci ha rovinati. I giovani, lo vediamo
bene sui socials, vogliono essere a tutti costi essere belli, ricchi e famosi. È
una corsa ad accaparrarsi un posto al sole senza, però, coltivare sentimenti e rispetto
verso gli altri.
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D. Però la voglia di essere belli, ricchi e
famosi non è una cosa che nasce oggi. C’è sempre stato questo desiderio nell’essere
umano e non è nato con l’arrivo dei socials, no?
R. Sì, ma internet ha contribuito a
esasperarlo. Ai miei tempi era difficile trovare un bel ragazzo in giro, erano
tutti grassocci, coi brufoli e vestiti in modo arrangiato. Ora su Instagram, a
esempio, tutti sfoggiano fisici super scolpiti e abiti firmati, con pose da
divi consumati. Un eccesso di vanità che a lungo andare non so dove possa
portare. La bellezza dura poco e se la si perde si impazzisce.
D. A proposito di vanità , in passato hai
dedicato proprio un pezzo a questo argomento. Tu canti: “la vanità genera
mostri”, ti riferisci ai consumatori di social pronti a condividere tutto ciò
che li riguarda per un like in più?
R. In parte sì. Quel testo scritto da
Dragon Lorai riguardava me e mi vedeva elevarmi dalla realtà e guardare dall’alto
i difetti e le virtù altrui. Internet aiuta a comunicare, a diffondere e ci
rende meno soli, ma spesso ne abusiamo a vi scarichiamo tutte le nostre frustrazioni.
A cosa serve avere qualche like in più o apparire importanti?
R. Una volta l’odiavo, mi annoiava.
Oggi, invece, la preferisco, il sole soprattutto è fonte di energia per chi
tende alla depressione. Ora desidero trovare la serenità . Ho sofferto molto
nell’ultimo anno. Mi merito passeggiate, gite, amicizie nuove e l’amore.
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D. Quindi è anche per questo che, mentre
preparavamo quest’intervista, mi hai detto di volerti prendere una pausa dalla
musica, sei davvero sicuro?
R. Dico sempre così ma poi cambio idea
facilmente. Oggi
piace fare lavori artistici solo se ho idee e le persone giuste attorno. A
breve dovrei collaborare con l’associazione cinematografica Valenzio Film
Production, con cui lo scorso anno ho girato il mio primo corto, La solitudine
dell’attore, che si trova anche su youtube. Ci sono dei progetti di conduzione
e recitazione carini, vedremo, ma alla musica, non posso rinunciare…
D. A proposito di musica, per concludere,
nella tua discografia ci sono anche diversi omaggi alle dive della musica
italiana. Cosa ti lega umanamente e artisticamente a queste donne?
R.Molto. Oggi le
dive della canzone non esistono più. Mi riferisco a quelle cantanti che, oltre
a sapere cantare, ti rapiscono con la loro personalità , il loro fascino e la
loro follia. Persone come Mina, Loretta Goggi, Anna Oxa, Rettore e Loredana
Bertè non ce ne sono più. La musica per me non è realtà , ma il sogno e l’evasione
con i quali voglio continuare a volare
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SEGUITECI ANCHE SU TWITTERE INSTAGRAM INSTAGRAM A cura di Francesco Sansone Grafica di Giovanni Trapani
Il prossimo 9 maggio lo scrittore e
giornalista Maurizio Macaluso,
autore, fra gli altri, del romanzo ‘Di
Domenica’ (qui la nostra recensione), avrebbe dovuto presenziare al Molino Excelsior di Valderice, nel trapanese, assieme alla collega Ornella Fulco e la
psicoterapeuta Fabrizia Sala, per
incontrare gli studenti dell’Istituto tecnico turistico Sciascia e Bufalino, per parlare di omofobia. Tutto era quasi
pronto, ma, all’ultimo momento, il preside dell’istituto superiore ha ritenuto che l’argomento non fosse adatto per i suoi studenti.
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Nella foto: Maurizio Macaluso
«Con
mia grande sorpresa – ha scritto Macaluso
sul suo profilo facebook - ho appreso
che il dirigente scolastico non ritiene che tale argomento possa essere
proposto all'attenzione e alla riflessione degli studenti.»
L’incontro avrebbe
permesso ai ragazzi di partecipare a una concreta occasione di
formazione e di dibattito, in cui ognuno avrebbe potuto esprimere liberamente il proprio pensiero sull’argomento e sul libro stesso dell’autore.
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La
decisione del preside, considerando che il bullismo omofobo miete vittime un giorno sì
e l’altro pure, appare incomprensibile.
«Quello che, forse,
il dirigente scolastico non ha compreso è che l'omofobia - e NON
L'OMOSESSUALITÀ - è un problema serio della società . – scrive ancora Macaluso - Nell'ultimo anno sono
avvenuti in Italia ben 196 episodi di
omofobia. Il 5 aprile, a Roma, un ragazzo omosessuale di vent'anni è stato
selvaggiamente picchiato. Nelle settimane scorse un ragazzino di 12 anni,
Andrew Leach, si è suicidato a causa dei continui sfottò omofobi ricevuti a
scuola. Sono soltanto due dei tanti episodi avvenuti nell'ultimo periodo. E la
scuola, dove spesso episodi di omofobia accadono, ha il dovere di fornire gli
strumenti per combattere il fenomeno.
Mettere la testa sotto la sabbia, fingendo che certe storie non esistano, non
aiuta e non è accettabile da parte di chi, se non per passione almeno per ruolo
istituzionale, è chiamato ad aprire le menti dei nostri giovani.»
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Il cantante indie Valerio Lysander torna nelle scene musicali con un nuovo brano dal
titolo Feathers, già disponibile su
Spotify.
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«Ãˆ una canzone ce parla della fine di un
amore, nell'era in cui la FOMO (Fear of missing out, la paura, soprattutto fra i più giovani, di
essere tagliati fuori da qualcosa di grande e di non essere accettati
all’interno del gruppo sociale dei cui si vorrebbe far parte, ndb) regna e
abbiamo sempre paura di perdere quello che non stiamo vivendo se ci soffermiamo
troppo su una cosa o una persona e così saltiamo da una cosa all'altra, da una
persona all'altra, senza approfondire nessuna di queste. Una canzone per tinder
praticamente.» racconta a Il mio
mondo espanso l’artista romano, che da anni ha scelto l’Inghilterra come
seconda casa, per parlare del suo ultimo lavoro.
Feathers è un brano
intenso sia nella musica che nel testo. Una canzone in cui il dolore di un
amore perduto, di cui ancora non si riescono a dimenticare i ricordi e il viso
a cui sono legati, emerge nella sua totalità , trova nella voce di Lysander la giusta sfumatura con cui
arrivare a toccare le corde di chi l’ascolta.
TESTO
All the beauty that we used to be
It's over, it's over
Burying flames of our eternity
We're under the burden
Of our little insecurities,
We're like pollen in the wind
Looking for a flower to die on
Wavering in discontent
Flapping wings as we look for another place to land
We're tiring our feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
Little clouds of joy that we would breathe
Were what made us blunder
Running hand in hand and carelessly
On our hope we stumbled
Wearing out our sweetest souvenirs
Thrown like petals in the stream
Festival of new lives to plunge in
In which you're a distant dream
Flapping wings as I look for a better place to land
I’m tiring my feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
I'm lighter, I'm lighter...
I would have rested peacefully
Until the breeze would call me forth
While snow is falling on this grief
I'm walking to my own bright sun
So why should I be looking back at you, now?
Flapping wings as we look for another place to land
We're tiring our feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
Flapping wings as I look for a better place to land
I’m tiring my feathers once again
But as I get rid of broken memories of your face
I feel much lighter
I'm lighter, I'm lighter...
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Valerio Lysander nel videoclip di I'm screwed
Feathers, di cui presto
sarà rilasciato il videoclip ufficiale, è il quarto singolo che anticipa l’uscita
di brani inediti a cui Lysande sta lavorando e arriva dopo i bani I’m screwed, di cui potete vedere il
video di seguito, Cottone Ryan.
VIDEOCLIP DI
I’M SCREWED
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